Ticino

I Verdi chiedono di estendere gli 80 Km/h a tutto il Cantone

Il partito ecologista è preoccupato per la qualità dell'aria in Ticino e chiede quindi al Consiglio di Stato 'misure urgenti e strutturali più incisive'

Ti-Press
28 giugno 2019
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I Verdi del Ticino sono "molto preoccupati della qualità dell’aria in Ticino" e chiedono quindi "misure urgenti e strutturali più incisive". Concretamente, auspicano "l’estensione della riduzione dei limiti di velocità a 80 km/h a tutto il Cantone, il divieto di circolazione per veicoli particolarmente inquinanti, la limitazione delle attività industriali molto inquinanti e mezzi pubblici gratuiti". Queste proposte sono anche "state inviate in copia al Consiglio di Stato nella speranza che verranno prese seriamente in considerazione".

"Appare ormai evidente – si legge in un comunicato odierno dei Verdi – che i limiti di emissioni fissati dall’ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico in Ticino possano essere rispettati o leggermente superati solamente in prolungate situazioni meteorologiche diluenti, ovvero in presenza di vento da nord o pioggia frequente durante l’inverno oppure con estati poco calde e piovose. Una seria politica di risanamento dell’aria non può fondare il suo principio d’azione sulla speranza che si verifichino tali condizioni". Il partito ecologista e quindi molto preoccupato perché "fintanto che i limiti non sono rispettati vi sarà in Ticino un problema di salute pubblica".

I Verdi ritengono inoltre "fondamentale pianificare da subito ed implementare al più presto possibile misure incisive di natura strutturale per risolvere il problema alla radice". E questo "per contribuire alla mitigazione dei mutamenti climatici". Il partito presenta dunque "un piano d’azione articolato sull’arco di almeno 10 anni" con preveiste le seguenti misure:

  • Raddoppio delle spese correnti per i mezzi pubblici in Ticino e miglioramento dell’offerta (frequenze e capacità).
  • Introduzione di piani di mobilità aziendale obbligatori per tutte le aziende con più di 50 impiegati.
  • Introduzione nei piani di agglomerato di Bellinzona, Locarno, Lugano, Mendrisio/Chiasso di obiettivi vincolanti di trasferimento dal mezzo motorizzato privato a quello pubblico e alla mobilità dolce (ad es. uno spostamento di almeno il 15-20% in 10 anni della ripartizione modale).  In questo contesto va valutata una moratoria sulla costruzione di nuovi parcheggi nelle città, cosa già fatta da diverse città della Svizzera tedesca, fra cui Berna e Zurigo, e la revisione del regolamento cantonale dei parcheggi (pubblici e privati).
  • Ulteriori investimenti ed incentivi nella mobilità elettrica focalizzando in particolare l’attenzione su veicoli elettrici a bassa potenza e leggeri.
  • Una nuova tassa di circolazione che impedisca a veicoli altamente inquinanti di pagare meno di adesso.
  • Norme ancora più severe per l’isolamento termico delle costruzioni nuove, con l’obbligo di sanare termicamente anche quelle vecchie.
  • Divieto d’istallare nelle nuove costruzioni di sistemi di riscaldamento basati sui combustibili fossili e l’obbligo di sostituire quelli negli edifici vecchi entro il 2030.
  • Varo di un vasto programma cantonale di promozione delle energie rinnovabili.
  • Aumento del verde pubblico nelle città, in particolare con la piantumazione di piazze e viali con alberi ad alto fusto e con la copertura verde dei tetti piatti, in modo da aumentare la resilienza delle città alla calura estiva.
  • L’utilizzo delle vie diplomatiche disponibili  in modo da far si che anche la Lombardia sia stimolata ad adottare misure analoghe.
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