Ticino

Targhe estere, una norma a tutela dei frontalieri

Quella presentata dai sottosegretari all'interno Candiani e Molteni mira a colpire i 'furbetti' ma non i lavoratori delle zone di confine

archivio Ti-Press
7 maggio 2019
|

Qualcosa si sta muovendo a Roma con l’obiettivo di tutelare i lavoratori frontalieri che utilizzano i mezzi aziendali con targhe svizzere per rientrare al loro domicilio, col rischio di multe salatissime e sequestro del veicolo da parte dei carabinieri in linea col decreto sicurezza di Matteo Salvini. Decreto che però, per ammissione anche italiana, non intende colpire i lavoratori che si recano in Ticino. In loro difesa di recente è scesa fra gli altri anche la Regio Insubrica, con una lettera inviata direttamente al Ministro degli interni. Oggi i sottosegretari all’interno Stefano Candiani e Nicola Molteni hanno riconosciuto che “quello previsto nel decreto sicurezza è un provvedimento sacrosanto perché consente di sanzionare coloro che fraudolentemente usano una targa estera per evadere le tasse italiane. Ci sono però da tutelare, giustamente, alcune situazioni. Per questo ci siamo messi al lavoro anche con le associazioni imprenditoriali arrivando a una nuova norma che permetta di distinguere meglio chi ha diritto da chi invece tenta una frode”. Norma che, annuncia Candiani, “è già pronta ed è in attesa del giusto veicolo normativo, che stiamo predisponendo”. “In questi mesi abbiamo affrontato l’argomento anche con la controparte svizzera – ricorda – incontrando l’ambasciatore elvetico Rita Adam e il consigliere di Stato Norman Gobbi. Il nostro obiettivo era, ed è, colpire i furbetti e non intralciare i frontalieri che usano legittimamente un'auto aziendale con targa estera”.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE