Luganese

Targhe ticinesi, rischi campionesi

C'è chi in riva al Ceresio chiude un occhio, e ci sono le forze dell'ordine che in Italia non sanno quale ibrida situazione vivono gli automobilisti dell'enclave.

(Ti-Press)
31 ottobre 2019
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Arrivare al dunque, quando c'è di mezzo la politica, è sempre più complicato, anche se c'è da sanare (a costo zero) una situazione che palesemente assurda si trascina dallo scorso gennaio, mese in cui è stato approvato il primo Decreto sicurezza conosciuto anche come decreto Salvini. Fra le misure previste, quella relativa alle auto straniere condotte da italiani, misura affrettata che non ha considerato alcune specificità come i frontalieri e gli abitanti di Campione d'Italia, Vaticano e San Marino.

Ecco, quindi, che gli automobilisti campionesi, residenti da sessanta giorni nell'enclave, fermati (in Italia, Campione compreso) al volante di autovetture targate Ticino, cioè tutti, vivono con una spada di Damocle sulla testa, in quanto rischiano salatissime multe (sino a 2.848 euro) oltre al sequestro del mezzo. Per ora non è accaduto, perchè c'è chi in riva al Ceresio chiude un occhio. E non si ha notizia di sequestri in Italia, fors'anche perchè le forze dell'ordine non sanno in quale ibrida situazione si trovano gli abitanti (automobilisti) di Campione d'Italia.

Nel luglio scorso, in occasione del Decreto sicurezza bis, si era cercato con un emendamento di mettere una pezza ad un problema di assoluto rilievo, sollevato anche dalla Confederazione Elvetica per gli aspetti relativi ai frontalieri, che ha riguardato le autovetture aziendali. Un emendamento bocciato per un problema tecnico, e non politico, si era detto allora. A distanza di quattro mesi la musica non è cambiata. Infatti, la commissione Bilancio del Senato, nell'ambito della discussione sulla Legge di Bilancio 2020, ha espresso parere contrario ad un emendamento presentato dal gruppo Misto-Autonomie. Con l'emendamento, quattro senatori alto atesini, chiedevano di "esentare i residenti a Campione d'Italia dal divieto di utilizzare targhe estere". Il parare contrario è stato deciso dopo che il sottosegretario all'economia Laura Castelli (M5S) si era espressa sulla proposta di modifica avanzata dal gruppo Misto-Autonomia. Una decisione che, salvo sorprese, sembra aprire la strada alla bocciatura da parte della Commissione costituzionale, alla quale  spetta la decisione definitiva.

A questo punto si può aggiungere che la discussione di questi giorni nelle varie commissioni parlamentari potrebbe anche risultare inutile, se prima della fine dell'anno non sarà stata richiesta a Bruxelles la proroga dell'inclusione di Campione d'Italia nello spazio doganale, che fra le misure previste include lo stop (decisione svizzera) delle targhe svizzere, Canton Ticino in primis, per i campionesi.

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