Ticino

Stop a nuove zone edificabili in Ticino

Il Consiglio federale 'ferma' anche Glarona e Obvaldo, a causa di lacune pianificatorie

Ti-press
1 maggio 2019
|

Da oggi i cantoni Ticino, Glarona, Obvaldo non potranno delimitare nuove zone edificabili poiché non dispongono ancora di un piano direttore, ossia di uno strumento di pianificazione, approvato dal Consiglio federale. Lo ha deciso oggi lo stesso governo nel corso della sua seduta settimanale. Nel corso della riunione, l’esecutivo ha invece dato il proprio benestare ai piani direttori di Basilea Campagna, Friburgo, Giura, Vallese e Zugo, perché compatibili con la nuova legge sulla pianificazione del territorio (LPT).

Cinque anni non sono bastati

Per quanto riguarda Ticino, Glarona e Obvaldo, indica una nota odierna del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), il divieto è dovuto al fatto che quest’ultimi non sono riusciti nei cinque anni di tempo previsti dall’entrata in vigore della LPT ad ottenere il nullaosta governativo ai rispettivi piani direttori. Il divieto di delimitare nuove aree edificabili si applica anche qualora i Cantoni procedano a compensare nello stesso tempo gli azzonamenti (ossia quando si decide di rendere edificabile un terreno agricolo o una zona protetta, n.d.r) con una superficie di pari dimensioni. La norma rimane in vigore finché i Cantoni interessati non disporranno di un piano direttore adeguato alla LPT e approvato dall’esecutivo, nonché di una normativa relativa alla tassa sul plusvalore – prelievo di almeno il 20% sul plusvalore di un fondo azzonato, i cui proventi servono tra l’altro per finanziare gli indennizzi dovuti in caso di dezonamenti – conforme al diritto federale, specifica il comunicato.

Ricorsi pendenti

Nel luglio 2018 il Ticino ha presentato il proprio piano direttore riveduto alle autorità federali, le quali hanno completato l’esame e trasmesso i risultati al Consiglio di Stato per consultazione. A livello cantonale sono tuttavia ancora pendenti dei ricorsi. Il Consiglio federale potrà approvare il documento soltanto una volta che il Gran Consiglio ticinese avrà statuito in merito. Stando al DATEC, sei anni dopo l’accettazione della nuova LPT, otto Cantoni non rispettano tuttora i requisiti in materia legale o relativi al piano direttore. Negli scorsi anni, in occasione di diverse votazioni, la popolazione ha ribadito la volontà di proteggere in modo efficace la natura e il paesaggio. Il piano direttore cantonale – che ha un orizzonte temporale di 20-25 anni – costituisce il principale strumento di pianificazione a disposizione dei Cantoni. Esso permette di coordinare lo sviluppo degli insediamenti, dei trasporti e delle infrastrutture, provvedendo nel contempo alla protezione della natura e del paesaggio. Il piano direttore cantonale regola inoltre la pianificazione di grandi progetti come i centri per il tempo libero o i centri commerciali.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔