Ticino

'La gioventù dibatte': la parola, se usata bene

Conoscenza, eloquenza, preparazione ed espressività al centro del concorso. Delle 26 coppie di scuola media affrontatesi, 7 andranno alla finale nazionale

26 gennaio 2019
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Sviluppare la capacità di dialogo e di argomentazione in un mondo (anche politico) sempre più basato sui facili slogan. Formare al dibattito – pubblico e privato –, al confronto e all’ascolto. Questi gli obiettivi fondamentali de “La gioventù dibatte”, un progetto di educazione alla cittadinanza per scuole medie e post obbligatorie. La prima parte del concorso cantonale di dibattito, riservata alle scuole medie della Svizzera italiana, si è tenuta lunedì alla Biblioteca cantonale di Bellinzona sotto la regia di Chino Sonzogni. La seconda parte, per le scuole medie superiori, è prevista lunedì prossimo.

Il progetto è sostenuto dall’associazione senza scopo di lucro “Yes”, che sviluppa e gestisce programmi di formazione dell’opinione e di formazione economica orientati alla pratica per alunni e studenti, con l’obiettivo di creare un collegamento tra il mondo della scuola e quello dell’economia. Il concorso ha visto il coinvolgimento di 26 docenti per 30 classi appartenenti a 12 sedi di scuola media. «Ma non solo – considera Sonzogni –. Oltre a tutti i ragazzi giunti a questa fase di concorso (facoltativo), moltissimi altri hanno lavorato sui temi in classe utilizzando questa metodologia, quindi il coinvolgimento è stato decisamente più ampio: parliamo di un totale di circa 600 ragazzi di scuola media che si sono avvicinati al progetto».

I temi assegnati erano: “I genitori devono dare uno stipendio mensile ai figli?” e “Si devono abolire i compiti a casa?”. Su di essi si sono prima documentati e preparati nelle rispettive sedi, poi affrontati, a coppie, 52 ragazzi, cui è stato chiesto di dibattere due volte su entrambe le tematiche, dovendo difendere le posizioni “pro” e “contro” con argomentazioni solide e fondate razionalmente, indipendentemente dalle loro convinzioni. I “duelli” – generalmente di buon livello – sono stati seguiti e valutati da giurie orientate da 4 criteri: conoscenza della materia, capacità di espressione, capacità di dialogo e forza di persuasione. Da un’intensa giornata di confronti sono uscite le 7 coppie che andranno alla finale nazionale prevista a Berna il 29 e il 30 marzo prossimi.

I più bravi

I giovani che si sono particolarmente distinti nella giornata di confronto e scambio retorico-dialettico rispondono ai nomi di Sofia Tedesco e Gaia De Gioannini, Gregorio Silvestro e Francesca Vitali (tutti della Media di Lugano Besso), Filippo Lafranchi e Valentina Da Costa Santos (Media di Camignolo), Vera Fiorini e Lia Salamina (Media di Castione), Antonio Giudicetti e Matteo Morselli (Media di Mesocco), Andrea Caroni e Francesca Belotti e Leandro Massetto e Selene Franceschini (tutti della Media di Locarno 1). A Berna, oltre a confrontarsi in dibattito su tre temi che saranno assegnati a inizio febbraio, i ragazzi potranno visitare Palazzo federale e incontrare una delegazione di parlamentari. L’associazione “Yes” è nata nel 2006 dalla fusione di due organizzazioni fino a quel momento indipendenti: “Junior Achievement Switzerland” e “Young Enterprise Switzerland”. Nel gennaio 2018 l’organizzazione “Gioventù ed Economia” si è fusa con “Yes”. L’associazione si rivolge ai giovani con quattro progetti, insegnando loro a comprendere i complessi temi sociali, politici, ecologici, etici, economici, a convincere con la forza delle argomentazioni (progetti di educazione alla cittadinanza) e ad agire in veste imprenditoriale (progetti economici).

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