Cantone

Sit-in sindacale davanti Ovs: ‘Non finisce qui’

Unia annuncia battaglia per il riconoscimento dei diritti ai circa 2'000 dipendenti rimasti senza lavoro con la chiusura dei negozi

21 luglio 2018
|

‘Adesso o mai più’. E anche: ‘Solo oggi’’. l cartelli appesi questa mattina alla vetrina del negozio Ovs di Bellinzona sono accattivanti e, al tempo, di un realismo spietato. Solo oggi lì, come a Chiasso, è possibile acquistare capi d'abbigliamento a prezzi stracciati, perché si chiude. Definitivamente. Tutti casa, circa 2'000 i dipendenti svizzeri della società licenziati quasi in un batter d'occhio, senza un ‘piano sociale’. "E non sappiamo cosa succederà ora, perché delle promesse fatte dai dirigenti non ci fidiamo” dice Giangiorgio Gargantini, dirigente sindacale di Unia, al gruppo di dipendenti e sostenitori convocati per l'ultima volta davanti al negozio della capitale, in Piazza del Sole. “Perché per noi non si chiude qui” aggiunge il sindacalista ricordando che si batteranno sino in fondo almeno per il versamento dei salari di luglio e della tredicesima. Adesso o mai più, appunto, perché la casa madre ha già deciso di portare in Italia tutto ciò che resta, dai cartoni con gli abiti rimasti invenduti, ai computer. Chiuso con un semplice colpo di spugna il capitolo elvetico, grazie e arrivederci. "Non basta più guadagnare – osserva Graziano Pestoni, presidente dell'Unione sindacale svizzera (Uss) – bisogna oggi guadagnare tanto e il personale vale tanto quanto la merce; quando non serve più si butta via”. O quasi, perché la merce in verità si ricicla altrove.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE