Ticino

Sgravi sì, no, ni: la proposta di Vitta divide

Fiscalità delle persone fisiche, la reazione dei capigruppo in Gran Consiglio alle anticipazioni del direttore del Dfe

14 luglio 2018
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Sgravi sì, no, ni. Divide – e non poteva essere diversamente dato il dossier, quello della fiscalità – quanto anticipato dal direttore del Dipartimento finanze ed economia al ‘Corriere del Ticino’ in un’intervista apparsa ieri. “Stiamo approfondendo la possibilità di abbassare il moltiplicatore d’imposta cantonale, riducendo così l’onere fiscale non solo alle aziende ma anche a tutti i cittadini”, ha dichiarato Christian Vitta. Le reazioni dei capigruppo in Gran Consiglio non si sono fatte attendere.

Per Ivo Durisch (Ps), quella indicata da Vitta «non è di sicuro la direzione giusta». Aggiunge: «Abbiamo già combattuto gli sgravi precedenti e li combatteremo anche stavolta. Secondo noi ci sono altre priorità: sanità, formazione e previdenza per tutti. Si sa già che il grosso dello sgravio andrà per le aziende e che ci sarà poi un contentino per le persone fisiche; insomma, uno specchietto per le allodole per fare digerire alla classe media gli alleggerimenti fiscali alle persone giuridiche. Stiamo rivivendo una situazione vecchia». Francesco Maggi (Verdi) parla di «propaganda elettorale» e rileva: «In dieci anni è raddoppiato il debito pubblico, eppure si continuano a ventilare sgravi fiscali: è la solita politica delle casse vuote, solo che a rimetterci sono le fasce deboli della società, il territorio e l’ambente». Critico in parte anche Sergio Morisoli (La Destra): «L’intenzione di Vitta è buona, ma tempi, metodi e contenuti non sono adeguati. Peraltro non si esprime sulle nostre undici proposte in materia. Che sono lì, pronte da votare, ma che il Dipartimento non ha mai affrontato. Gli sgravi andrebbero inquadrati in un ragionamento di riforma strutturale».

Alex Farinelli (Plr) non ha invece dubbi: «La proposta di Vitta merita una seria riflessione. Oggi il ceto medio paga le imposte e non riceve sussidi. Riguardo allora alla fiscalità delle persone fisiche, tema da tempo sul tavolo (e non lo ha messo soltanto il nostro partito), il fatto di voler agire attraverso il moltiplicatore cantonale lo trovo intelligente, interessante: è una modalità chiara (si tratterebbe solo di discutere dell’entità della riduzione e se attuarla o no in maniera scaglionata) e non ci sarebbero contraccolpi per i comuni». Daniele Caverzasio (Lega): «Avevamo chiesto a Vitta di avere più coraggio e quindi sgravi pure per il ceto medio. Pertanto noi siamo pronti a discutere. Ma non devono esserci tagli sul sociale». Maurizio Agustoni (Ppd): «Una diminuzione delle imposte deve rispettare tre condizioni: non può essere finanziata tramite riduzione di prestazioni sociali, non va compensata con l’aumento di tasse d’altra indole e non deve comportare uno scarico di oneri sui comuni. Sarebbe importante che una proposta di sgravio per le persone fisiche sia focalizzata soprattutto sul ceto medio».

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