Ticino

'Buona fede?' La Clinica Sant'Anna ha 'un'altra opinione'

Cda e Direzione attendono la motivazione scritta della sentenza, poi valuteranno se fare ricorso o no.

4 maggio 2018
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La Clinica Sant'Anna non accetta di buon grado la sentenza con cui stamane il giudice della Pretura penale Siro Quadri ha prosciolto da ogni accusa i quattro giornalisti del 'Caffè'. In una nota, la Clinica afferma di averne "preso atto" e di voler attendere la motivazione scritta della sentenza per valutare se interporre ricorso o no.

Nei confronti dei giornalisti del settimanale, il procuratore pubblico Antonio Perugini aveva emesso decreti d'accusa riconoscendoli colpevoli di diffamazione (tutti e quattro) e concorrenza sleale (solo per il direttore Lillo Alaimo) a seguito di vari servizi pubblicati sul caso dell'errore medico verificatosi alla Clinica Sant'Anna di Sorengo, dove il ginecologo Piercarlo Rey ha asportato per errore entrambi i seni alla paziente sbagliata. 

Cda e Direzione della clinica non credono alla 'buona fede' attestata dal Pretore Siro Quadri ai quattro giornalisti. La Clinica, si legge nella nota stampa, "ha un'altra opinione circa le motivazioni dei giornalisti", colpevoli a suo avviso di aver orchestrato una "campagna (...) che ha profondamente ferito" il suo personale. Ed è una magra consolazione che il Pretore abbia accertato "l'assenza di responsabilità della Clinica e del suo personale nell'errore medico commesso" dal dottor Piercarlo Rey.

 

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