Ticino

Tutti assolti i giornalisti del Caffè

Il giudice della Pretura penale Siro Quadri non ha ravvisato l'esistenza dei reati di diffamazione per i quattro e di concorrenza sleale a carico del direttore

Ti-Press
4 maggio 2018
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Caffè – Clinica Sant'Anna 1 a 0. Stamattina il giudice della Pretura penale Siro Quadri ha infatti prosciolto da ogni accusa i quattro giornalisti del 'Caffè', patrocinati dall'avvocato Luca Allidi, nei cui confronti il procuratore pubblico Antonio Perugini aveva emesso decreti d'accusa riconoscendoli colpevoli di diffamazione (tutti e quattro) e concorrenza sleale (solo per il direttore Lillo Alaimo) a seguito di vari servizi pubblicati sul caso dell'errore medico verificatosi alla Clinca Sant'Anna di Sorengo, dove il ginecologo Piercarlo Rey ha asportato per errore entrambi i seni alla paziente sbagliata.

Per il giudice dunque Alaimo, Libero D'Agostino, Patrizia Guenzi e Stefano Pianca non vanno ritenuti colpevoli di alcunché. Anzi, ai media il giudice ha riconosciuto il ruolo di 'vigile' della democrazia. A vuoto dunque la reazione giudiziaria della clinica (patrocinata dall'avvocato Edy Salmina, con un passato anche di giornalista) nei confronti del domenicale, verso il quale aveva fatto innescare l'inchiesta penale. Il procuratore Perugini, assente al dibattimento come pure alla lettura della sentenza, ha ora la facoltà di impugnarla chiedendo la celebrazione di un processo davanti alla Corte cantonale d'Appello.

Mps soddisfatto: 'Si è voluto mettere un freno alla libertà di stampa'

Il Movimento per il socialismo (Mps), co-autore di una campagna di sostegno verso i quattro cronisti, in un comunicato esprime grande soddisfazione: “Si tratta di una sentenza importante che rintuzza il tentativo insidioso del gruppo Genolier di mettere un freno alla libertà di stampa e di inchiesta da parte dei giornalisti; ribadisce il ruolo fondamentale di una stampa libera quale elemento decisivo di qualsiasi ordinamento sociale che si voglia democratico. Questa sentenza deve ora incoraggiare i giornalisti e tutti coloro che si battono per maggiore trasparenza e conoscenza della realtà sociale a perseguire nelle loro ricerche, nelle loro denunce e nella loro azione”.

Syndicom: 'Tutelata la libertà di stampa'

Secondo il sindacato Syndicom la sentenza “ribadisce il ruolo fondamentale della stampa per una buona democrazia. Come ha ricordato lo stesso giudice, citando una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, il ruolo della stampa è quello del cane da guardia della democrazia. Ed è meglio che il cane talvolta abbai per niente piuttosto che non abbai del tutto”. Il proscioglimento dall’accusa di concorrenza sleale “è più che mai importante per consentire alla stampa di fare il proprio lavoro, in un momento storico difficile, con i gruppi mediatici nelle mani di un ristretto gruppo di persone che tendono a filtrare le informazioni che non coincidono con i propri interessi”. Una condanna “avrebbe decretato la fine del giornalismo di inchiesta nel nostro Paese, con tutte le conseguenze del caso per il corretto funzionamento della democrazia diretta elvetica”.

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