In un decennio l'aumento è stato superiore alla media cantonale. In controtendenza anche i frontalieri, in crescita
Da dieci anni e più la Città di Mendrisio è diventata un centro di gravità per svariate aziende. Ditte che hanno spostato nel Comune i centri di interessi di marchi importanti e che, in alcuni casi, hanno preso armi e bagagli e si sono trasferite nel sud del Ticino da altre regioni del cantone. E ciò facendo crescere, di riflesso, l’occupazione e rafforzando il potere d’attrazione della regione. Una tendenza più volte confermata dall’autorità locale e che ora prende forza pure nei dati statistici – seppur non definitivi – che restituiscono l’evoluzione economica vissuta dalla realtà comunale e le cifre del frontalierato, in controtendenza da tempo rispetto ai numeri cantonali. Detto altrimenti, qui i lavoratori frontalieri non sono diminuiti se ci si paragona, appunto, al Ticino intero o alla Svizzera orientale. A ribadirlo è lo stesso Esecutivo rispondendo alle sollecitazioni della Lega dei ticinesi.
“Paragonando le cifre del quarto trimestre dell’anno 2023 con le cifre del quarto trimestre dell’anno 2024 – chiarisce il Municipio –, si osserva un aumento dei lavoratori frontalieri del 3,23% a Mendrisio”. Il rilevamento è puntuale – manca ancora la visione globale a livello occupazionale –, ma significativo. Tutto è da far risalire a oltre un decennio fa, si spiega dando seguito all’interrogazione firmata dai consiglieri comunali Massimiliano Robbiani, Simona Rossini, Lorenzo Rusconi e Nadir Sutter. Nei fatti la Città conosce “una crescita superiore rispetto alla media cantonale”. Non solo, si richiama, “l’aumento del numero di lavoratori frontalieri è la conseguenza naturale dell’aumento del numero di aziende/enti e dell’attinente aumento di posti di lavoro”. Tirate le somme, quindi, “questi arrivi – si precisa ancora – non modificano la tendenza cantonale, ma costituiscono un aumento di frontalieri nella nostra Città”. Una costatazione che consolida, d’altro canto, una presenza storica in una terra di frontiera e che, c’è da credere, troverà a consuntivo per il 2024 un riscontro alla voce delle imposte alla fonte.
Appurato che Mendrisio è diventata una piazza economica interessante e si trova in una posizione strategica, focalizzandosi sul periodo tra il 2023 e il 2024 si nota come nel quarto trimestre del 2023 i pendolari da oltre confine fossero 10’851 a fronte degli 11’201 del quarto trimestre dell’anno scorso. A conti fatti si parla di 350 persone in più. Allargando, però, lo sguardo alla realtà economica cittadina e attingendo ai dati dell’Ust, l’Ufficio federale di statistica, l’autorità cittadina fa notare come il balzo in avanti a Mendrisio relativo al numero di aziende fra il 2011 e il 2022 si traduce in un 31 per cento in più, ben al di là della percentuale cantonale, del 18 per cento. Quanto all’evoluzione in termini di posti di lavoro, restituisce un 24 per cento in più, rispetto al 17 per cento cantonale. In proporzione si può pensare che la bilancia dell’occupazione penda a favore dei frontalieri, ma ciò non esclude che ad avvantaggiarsi siano stati pure i residenti, pur non essendo in grado di quantificare il fenomeno.
Dove si collocano, però, ditte e occupati? Qui il dato, precisa l’Esecutivo, al momento non è disponibile. È pur vero che negli ultimi anni sono sbarcate a Mendrisio diverse realtà aziendali importanti, capaci di fare la differenza e che non si muovono unicamente nel settore industriale, ma fanno riferimento anche al Terziario. La mente va, ad esempio alla sede che Medacta ha aperto sul territorio comunale o alla ditta che si è trasferita da Paradiso all’ingresso del Borgo, preferendo la comodità di avvicinarsi al confine e a Malpensa, evitando ore di colonna in autostrada, a un moltiplicatore più basso (nel Comune precedente). Un contributo l’hanno dato, però, pure realtà pubbliche come il settore sanitario – con l’ampliamento dell’Obv – o formativo, con l’Accademia di architettura e l’arrivo del campus Supsi. Punti di riferimento, questi ultimi, che hanno favorito l’‘indotto’ con la presenza e l’arrivo di professionisti, come architetti e ingegneri. In realtà c’è anche chi vorrebbe insediarsi a Mendrisio e cerca terreni, anche assai grandi. Ma il territorio, come si sa, è quello che è.
Tornando ai lavoratori indigeni? La Città, hanno chiesto i consiglieri della Lega, cosa sta facendo per incentivare l’assunzione di personale residente? “Come nel passato – risponde l’autorità locale –, la Città offre alle persone in ricerca di impiego una consulenza personalizzata e, se del caso, propone la loro candidatura a potenziali datori di lavoro”.
Il Comune si muove pure sul versante della mobilità, un occhio al territorio europeo al di là del valico. Il febbraio scorso, si fa sapere, il Municipio ha scritto a una ottantina di aziende ed enti che impiegano più di 50 collaboratori. L’intento? Coinvolgerli in due nuovi Piani comprensoriali di mobilità aziendale. In questo momento il consulente di mobilità, la società Mobitrends, si conferma, sta fissando gli appuntamenti con tutti gli interessati. A essere rilanciata, da quanto abbiamo potuto appurare, sarà anche la Centrale della mobilità del settore sociosanitario MoMoSan, varata nel 2018.