Mendrisiotto

‘Il mezzo pubblico sta diventando un’abitudine nel Mendrisiotto’

Nell’ultimo anno i passeggeri del trasporto su gomma sono stati 3,3 milioni. Un aumento di oltre il 15% rispetto al 2022

Aumentano anche i chilometri percorsi
(Ti-Press)
6 marzo 2024
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Il traffico aumenta, ma ai momò piace sempre di più il mezzo pubblico. A confermarlo c’è un comunicato congiunto della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Crtm) e del Dipartimento del territorio (Dt). Quanto si può notare anche con un colpo d’occhio, semplicemente osservando la quantità di persone che aspettano alla pensilina di Mendrisio, è stato quantificato con un aumento dei passeggeri nel 2023 del 15,2% rispetto all’anno precedente, per quanto riguarda le 21 linee gestite dall’Autolinea mendrisiense Sa e Autopostale Sa.

La galleria del Ceneri ha aiutato

Grazie agli oltre 300mila nuovi passeggeri, gli utilizzatori del mezzo pubblico su gomma si attestano a 3,3 milioni. In crescita anche i chilometri percorsi per un totale di 13 milioni, +13,6% rispetto al 2022. Numeri che rendono felice Andrea Rigamonti, presidente della Ctrm: «C’è grande soddisfazione e il risultato ci conforta. Con l’implementazione in vigore dal 2016 (basato sul programma d’agglomerato 2, ndr) si sta notando sempre di più un aumento dell’utilizzo del trasporto pubblico. Finalmente possiamo anche dire di essere definitivamente usciti dalla flessione dovuta alla pandemia di Covid-19. L’offerta è ancora più interessante grazie alla galleria di base del Monte Ceneri; il suo potenziale fino all’anno scorso non era emerso nei dati, ma ora che siamo entrati a pieno regime, si può finalmente dire che sta dando risultati importanti». Questi dati fanno presupporre a Rigamonti che i momò che si spostano in direzione di Bellinzona o Locarno scelgano sempre di più il mezzo pubblico.

‘Speriamo in un aumento in valle di Muggio’

La rete attuale del trasporto pubblico nel Mendrisiotto “è stata ideata per facilitare gli spostamenti verso i luoghi di lavoro, formazione e tempo libero. Le stazioni ferroviarie di Mendrisio e i centri commerciali sono stati scelti come punti verso i quali far convergere tutte le linee, con un servizio frequente nelle zone urbane e capillare verso la periferia”. Dati del Cantone alla mano, si può infatti notare un notevole incremento di passeggeri per i due centri della regione, mentre per le zone periferiche l’aumento procede a rilento. Anche Rigamonti conferma che «la parte del leone sono le linee che collegano Chiasso e Mendrisio, grazie a delle corse molto frequenti. Nelle linee di montagna, quelle della Valle di Muggio e del Monte San Giorgio, i risultati sono anche qui buoni, ma c’è ancora un certo margine di miglioramento». Uno sviluppo che pare non essere destinato per il corto termine: «Auspichiamo, evidentemente, un continuo aumento dell’utenza, anche se sarà difficile replicare ancora delle percentuali così significative – prosegue Rigamonti –. Possiamo però affermare che il mezzo pubblico sta entrando sempre di più nelle abitudini quotidiane di chi frequenta il Mendrisiotto, sia per i residenti sia per chi giunge da fuori».

Il progetto Smisto e le soluzioni al traffico

Gli ultimi dati del traffico, forniti dall’Ufficio cantonale di statistica, segnalavano una media totale in un giorno lavorativo di 86’709 veicoli in entrata in Ticino, +21,9% rispetto all’anno prima. E di questi, 61’052 (+ 23,7%) provenivano dai valichi del Mendrisiotto. La possibilità di spostare almeno una parte dei frontalieri dal veicolo privato al trasporto pubblico pare però ancora una chimera; per Rigamonti una possibile soluzione all’annoso problema è già stata individuata: «Alcuni Comuni stanno già promuovendo dei piani di mobilità aziendale. Mentre noi abbiamo già individuato nell’ambito del progetto interregionale ‘Sviluppo della mobilità integrata e sostenibile’ (Smisto) che la possibile soluzione possono essere le linee transfrontaliere su gomma». Il progetto sperimentale Smisto durato 46 mesi (dal marzo 2019 al dicembre 2022) aveva come obiettivo quello di “aumentare l’utilizzo del trasporto pubblico grazie a una migliore accessibilità, integrazione e qualità dei servizi, ridurre il numero di spostamenti a oggi effettuati con veicolo privato introducendo iniziative a favore del car pooling, di navette aziendali e della mobilità elettrica”. Quanto sta succedendo a Como con i posteggi car pooling che non vengono sostenuti, indica che il progetto non sembra aver dato risultati sperati. Nonostante questo la Ctrm assicura che “monitorano costantemente la rete e apportano ogni anno dei cambiamenti atti a migliorare l’offerta e a incontrare le necessità e richieste dell’utenza, nell’auspicio di vedere aumentare sempre più l’utilizzo dei mezzi pubblici, che rappresentano una delle risposte a una mobilità in armonia con gli obiettivi di sostenibilità”.

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