Mendrisiotto

Stabio, inaugurata via Giuseppina Perucchi

Nata nel 1931, ha dedicato gran parte della sua vita al volontariato in Camerun e all’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio

L’ormai ex prima tratta di via Luvee, dall’intersezione con via Ligornetto alla scuola dell’infanzia
(Ti-Press/Benedetto Galli)
11 ottobre 2022
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A Stabio è arrivata via Giuseppina Perucchi (1931-2019). La strada scelta dal Municipio è la ex prima tratta di via Luvee, dall’intersezione con via Ligornetto fino alla Scuola dell’infanzia.

Nata a Stabio nel 1931, Giuseppina ‘Pina’ Perucchi, dopo essersi diplomata quale infermiera e in seguito levatrice, ha dedicato gran parte della sua vita quale volontaria (soprattutto in Camerun e infine presso l’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio). La decisione di dedicarle una via è stata presa dal Municipio di Stabio per "omaggiare l’enorme impegno umanitario pluriennale messo sul campo e l’importante dedizione lavorativa praticata". Per questo motivo, oltre alla dedica della via e alla distinzione conferita nel 2006, l’esecutivo comunale ha posato un pannello espositivo raffigurante il riassunto della sua biografia realizzato dall’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino.

Nello stesso si legge che Giuseppina Perucchi, spinta da una forte vocazione umanitaria, nel 1966 partì come volontaria nel Nord del Camerun per prestare servizio presso l’ospedale di Petté fondato dal medico ticinese Giuseppe Maggi. Nel 1969 la dottoressa Anne-Marie Schönenberger assunse la direzione dell’ospedale gestito dalla Fondation sociale suisse du Nord Cameoun (Fss). Pina Perucchi lavorò a fianco della dottoressa e alle dipendenze della Fss per 23 anni quale infermiera generica e levatrice. Nel 1981 venne fondata l’Opera Umanitaria Pina Perucchi da un gruppo di amici e conoscenti desiderosi di sostenere finanziariamente l’attività dell’ospedale. Pina Perucchi rientrò definitivamente nel suo paese natale nel 1992. La sua opera umanitaria continuò all’Obv di Mendrisio e mettendosi a disposizione della comunità per portare conforto a malati e morenti.

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