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Il Consiglio comunale fa muro a PoLuMe a Mendrisio

Votata (ma non da tutti) una risoluzione dell’AlternativA determinata a opporsi alla terza corsia autostradale

In tanti anche se non tutti
(Ti-Press)
8 marzo 2022
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Mendrisio ha detto ‘no’ a PoLuMe. Certo doveva essere un veto «secco» quello da far calare sul potenziamento dell’A2 tra Lugano sud e Mendrisio, si è invece rivelato - a voti fatti - una resistenza evidente ma che non ha visto fare tutti quadrato. Alla fine a dire ‘sì’ sono stati in 25 a fronte di 15 ‘no’ e 5 astenuti. E ancora una volta l’aula consiliare questa sera, lunedì, si sono formati due fronte: da un parte Plr e AlternativA, dall’altra il Ppd (con alcune sfumature). Il, gruppo Lega-Udc-Udf: ha lasciato libertà di voto (anche se le voci contrarie non sono mancate).

Resta comunque il fatto che il capoluogo del Distretto per voce del suo Consiglio comunale ha rivendicato maggiore rispetto per la regione e la sua cittadinanza. Quanto basta per mettere nero su bianco la scelta di oppporsi in "modo assoluto" a progetti che "avranno un forte impatto negativo sul territorio, sull’ambiente e sulla salute della popolazione e che ipotecheranno il benessere delle generazioni future, e non è disposto ad accettare compromessi". Il messaggio sarà ora indirizzato "al presidente del Gran Consiglio Nicola Pini, al direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, ai presidenti di tutte le Commissioni regionali dei trasporti del Cantone Ticino, al direttore dell’Ufficio federale delle strade Jürg Röthlisberger e alla Consigliera federale Simonetta Sommaruga, direttrice del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni".

I fautori della risoluzione, in effetti, ritengono che "l’aumento della capacità stradale - ottenuta mediante l’apertura temporanea di una terza corsia dinamica, la creazione di nuovi svincoli e di nuove gallerie - non risolverà a breve termine i problemi di traffico, rischiando al contrario di peggiorarli a causa del traffico indotto". Non solo, ai loro occhi il "deturpamento del territorio causato dall’autostrada" non cambierà nonostante i quasi 2 miliardi investiti.

PoLuMe visto da Coldrerio

Il Municipio non si esprime. ‘Ma serve un cambio di mentalità’

Va detto subito: il gruppo Coldrerio Rossoverde si aspettava maggiore coraggio dall’esecutivo di Coldrerio davanti al progetto dell’Ustra di potenziare l’A2 tra Lugano sud e Mendrisio. Messo sul tavolo (il dicembre scorso) il tema (al centro di una interpellanza) ci si aspettava che anche l’autorità locale prendesse una posizione netta. Per il Municipio, però, farlo oggi è "prematuro". Prima, si motiva, occorre conoscere i piani definitivi dell’operazione, quindi per il momento è bene affidarsi ai rappresentanti comunali in seno alla Commissione regionale dei trasporti che stano seguendo da vicino i passi dell’Ustra.

Non di meno c’è la convinzione che "non è solo con il potenziamento delle infrastrutture stradali che si riuscirà a risolvere il problema del traffico nella nostra regione", messa sotto pressione. Semmai, si rilancia, bisognerebbe gestire i picchi veicolari, diluendo il problema. Come se ne esce? Si avverte la necessità di soluzioni diverse e capaci di far leva su "idee lungimiranti o modelli alternativi che portino a un cambiamento di mentalità nella popolazione che usufruisce di queste strade".

Di conseguenza, si spiega rispondendo agli interrogativi rossoverdi, l’esecutivo di Coldrerio "intravvede la possibilità, con l’aiuto di Confederazione e Cantone e modificando la base legale vigente, di introdurre puntuali misure strutturali e funzionali che permettano di migliorare la situazione che giornalmente viene vissuta nel nostra regione". Sin qui, annota ancora l’esecutivo, ci si è concentrati sulla mobilità lenta e si è investito sul trasporto pubblico - che è "in parte" la soluzione -, dedicando attenzione anche all’auto condivisa, ma non si è sviluppato a sufficienza, si annota, "la problematica derivante dal traffico generato dagli spostamenti lavorativi".

Aziende industriali

Mendrisio fa sue le reti Ail e prepara la strategia

L’impegno finanziario appare importante, almeno a prima vista: si parla pur sempre di quasi 14 milioni di franchi. L’operazione, però, è di quelle importanti ed era attesa da tempo. Questa sera il Consiglio comunale di Mendrisio l’ha suggellata con un voto unanime, consapevole che oggi la Città diviene proprietaria delle reti elettriche Ail - che sin qui allacciavano i Quartieri di Besazio, Capolago, Meride e Tremona - integrandole sul piano operativo e gestionale.

Per le Aim, le Aziende industriali, è un passo che ha il suo peso in un momento che le chiama a tracciare i piani per il futuro. La parola chiave, come evocato da Gabriele Ponti (Plr), a questo punto è strategia. «Serve una linea guida chiara su cui costruire i progetti per il futuro», ha motivato. E il piaon strategico, ha annunciato il capo dicastero Massimo Cerutti, ci sarà. Non solo, «a breve termine le Aim renderanno noto il piano energetico 2030 e si avvieranno verso la costituzione di un soggetto unico per l’approvvigionamento energetico in collaborazione con l’Age sa di Chiasso e le Ams di Stabio». Una intesa, quella che si sta costruendo a livello distrettuale, attorno alla quale, come ha lasciato intendere Davide Rossi (Ppd) ci sono delle aspettative.

Non si trascurerà neppure il progetto per la realizzazione della nuova sede delle Aziende, su cui ha chiesto lumi Massimiliano Robbiani (Lega-Udc-Udf), confidando che la situazione «si sblocchi al più presto». Un riferimento temporale, del resto c’è, ha confermato ancora Cerutti: i progetti rivisti e corretti (al ribasso a livello finanziario) sono attesi entro la metà del mese.

Certo, ha richiamato dal canto suo Claudia Crivelli Barella (AlternativA), non si dovrà perdere di vista neanche l’aspetto della sostenibilità, cruciale a fronte degli effetti della pandemia e degli scenari mondiali (sullo sfondo la guerra in Ucraina). E qui il riferimento è al fotovoltaico e la teleriscaldamento, di cui si auspica una accelerazione.

Via libera, infine, ai 216mila franchi a favore del progetto SportAcademy.

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