Mendrisiotto

‘Davo i soldi al padre di mia figlia’, prostituta condannata

36 mesi parzialmente sospesi a una 34enne rumena che in 7 anni ha truffato due clienti sottraendo 1,8 milioni di franchi e 75mila euro

La donna è stata espulsa per 10 anni dalla Svizzera
(Archivio Ti-Press)
30 settembre 2021
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Nel giro di 7 anni, dal settembre 2014 al marzo di quest’anno, ha sottratto a due vittime 1,8 milioni di franchi e 75mila euro. La donna, una 34enne cittadina rumena residente nel Mendrisiotto, è comparsa stamattina davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio. Con procedura di rito abbreviato, il giudice Amos Pagnamenta l’ha riconosciuta colpevole di ripetuta truffa qualificata e condannata a 36 mesi di detenzione. La pena è stata parzialmente sospesa, per un periodo di prova di due anni, per 27 mesi. La Corte ha inoltre stabilito 10 anni di espulsione dalla Svizzera.

Come spiegato nell’atto d’accusa della procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti, l’imputata ha conosciuto entrambe le vittime in un locale del Bellinzonese “quali clienti nell’ambito dell’attività dell’esercizio della prostituzione”, facendo credere loro che il loro sentimento di affetto fosse corrisposto. Alla prima vittima, adducendo presunti problemi di salute suoi e di membri della famiglia, sono stati sottratti 1,6 milioni, consegnati all’imputata in 52 occasioni. Alla seconda, tra il settembre 2019 e il giugno 2020, 133mila franchi e 75’100 euro (in questo caso le consegne sono state 28). «Avevo bisogno di soldi e ho sbagliato», sono state le parole pronunciate dalla donna. Denaro che, ha aggiunto sollecitata dal giudice, «sono stati spesi e sono stati dati al papà della mia bambina». A fare scattare i controlli sfociati nell’inchiesta penale è stata la segnalazione della famiglia di una delle due vittime, insospettita dai movimenti sul conto bancario. Dopo la sua scarcerazione, tra circa due mesi, la 34enne è intenzionata a raggiungere i genitori che vivono in Spagna. La Corte ha accolto l’atto d’accusa, definendo «adeguata» la pena proposta da accusa e difesa, rappresentata dall’avvocato Yasar Ravi.

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