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Flussi migratori: 'La situazione alle frontiere è stabile'

L'80 per cento delle persone intercettate viene respinto e rimpatriato, conferma la Sem. Al Centro federale d'asilo sono in 153

Pasture, il Centro provvisorio (Ti-Press)
9 settembre 2021
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Il giovane di 26 anni tunisino rimasto colpito da una scarica elettrica mentre, sabato sera, si trovava sul tetto di un treno proveniente dall'Italia e giunto alla stazione ferroviaria di Chiasso, riaccende inevitabilmente i riflettori sui flussi migratori e su chi cerca, in ogni modo, di oltrepassare la frontiera sud del Paese, anche a rischio della vita. Flussi che, fra il 2020 e il 2021, hanno risentito, a loro volta, degli effetti della pandemia da Covid-19. Com’è oggi, quindi, la situazione su questo fronte? «La situazione alle frontiere svizzere rimane attualmente stabile – ci risponde Anne Césard, portavoce della Segreteria di Stato della migrazione (Sem) –. Oltre l’80 per cento dei migranti fermati dall’Afc alla frontiera sud del Ticino nelle ultime due settimane è stato respinto o rimpatriato. Nonostante l’aumento degli sbarchi in Italia, il volume della migrazione in Svizzera non è praticamente aumentato». Anne Césard ci conferma come perlopiù i migranti sbarcati nell’Italia meridionale provengano da Tunisia, Egitto e Bangladesh. Quanto alla Svizzera, «non è un Paese di destinazione».

Restiamo, però, dentro i nostri confini: qual è la situazione attuale al Centro federale d’asilo provvisorio a Balerna-Novazzano? «Attualmente sono alloggiate 153 persone a Pasture, per un totale di 262 considerando tutti i centri federali in Ticino – fa sapere la portavoce a ‘laRegione’ –. L’occupazione dei centri è aumentata negli ultimi mesi, rispecchiando proporzionalmente la crescita delle domande d’asilo a livello nazionale. Inoltre, sono tuttora in vigore le disposizioni relative al piano protezione Covid».

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