Mendrisiotto

Le Processioni portano gli spettatori dietro le quinte

Nel centro di Mendrisio, dall'1 all'11 aprile, tradizione e innovazione permetteranno di rivivere l'atmosfera pasquale. Anche senza le storiche sfilate

Lungo il nucleo storico di Mendrisio (Ti-Press/Davide Agosta)
30 marzo 2021
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Sarà un'edizione diversa dal solito. Ma le Processioni Storiche studiate per il 2021 sono pronte a lasciare il segno nella storia. Dal 1° all'11 aprile le vie del centro storico di Mendrisio si animeranno al calare del sole e racconteranno le Processioni della Settimana Santa senza mostrarle, svelandone aneddoti e curiosità, esibendo oggetti, facendone sentire i suoni, ma soprattutto presentando la macchina organizzativa fatta di numerosi volontari. L'annullamento imposto lo scorso anno dallo scoppiare dell'emergenza sanitaria fa ancora male. Ma Gabriele Ponti, presidente del Consiglio di Fondazione delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio, iscritte nella Lista rappresentativa dei Beni culturali dell'Unesco dal dicembre 2019, e i suoi collaboratori non si sono dati per vinti. «Dopo un anno conosciamo un po' meglio la bestia e, come l'uomo sa fare, ci si adatta – spiega –. Le Processioni lo hanno fatto partendo da Natale: una telefonata scambio di auguri con i presidenti delle varie commissioni ha subito evidenziato che quest'anno avremmo dovuto marcare presenza in modo tangibile». L'idea alla base del programma di quest'anno è quella di «portare lo spettatore dietro le quinte, nei magazzini delle Processioni, per permettere loro di scoprire quel tesoro che anche quest'anno non può aprirsi nel modo usuale – aggiunge Ponti –. Da gennaio mi è stato più volte chiesto ‘se facciamo le Processioni’. Per me il bicchiere è sempre mezzo pieno e questa domanda ci ha dato motivazione, voglia ed energie per studiare un programma alternativo».

Tradizione e innovazione

Un gruppo di giovani vicini al mondo delle Processioni ha presentato un'idea innovativa che, per dirla con le parole del presidente, «permette di tracciare il ponte tra passato e futuro». Un'idea «pensata prima della legge Covid – sottolinea Francesca Luisoni, municipale di Mendrisio e membro della Fondazione Processioni Storiche –. Da tempo stavamo pensando a qualcosa che andasse oltre le sfilate, da proporre per esempio in caso di maltempo». Il progetto ideato dall'art director Giacomo Hug, dall'architetto Carlo Romano e da Francesca Luisoni è stato sottoposto alla Confederazione, per tramite del Cantone, e al Cantone stesso per ottenere un finanziamento straordinario con l'obiettivo di sviluppare un progetto particolare e raccontare la tradizione, tenendo conto delle condizioni dettate dalla situazione sanitaria. «L'idea è quella di regalare qualcosa, in totale sicurezza, ai cittadini di Mendrisio e agli amanti delle Processioni», aggiunge Luisoni. Durante il periodo pasquale, nel centro di Mendrisio sarà comunque obbligatorio indossare la mascherina.

Non solo Trasparenti

Oltre a una selezione di Trasparenti, alla possibilità di visitare il museo a loro dedicato (tutte le informazioni sugli orari di apertura possono essere consultate sul sito museo.mendrisio.ch) e le quattro chiese (aperte al pubblico e allestite come da tradizione), passeggiando lungo il percorso delle Processioni, si potranno ammirare 36 vetrine allestite con abiti, oggetti e alcuni fanali traslucidi, abitualmente utilizzati per le sfilate. La Fondazione ha affidato la regia di questo lavoro a Eliano Petraglio, membro della Commissione delle Processioni, responsabile per il coordinamento, la distribuzione e l'immagazzinamento del materiale. L'esposizione dei materiali nelle vetrine contribuisce a creare quella particolare atmosfera che si percepisce al Giovedì e al Venerdì Santo.

I volontari si raccontano

Il progetto di quest'anno ha voluto lavorare sui volontari, «ovvero le persone che stanno dietro le Processioni perché la macchina organizzativa è poco conosciuta», spiega ancora la municipale di Mendrisio. La Fondazione ha chiesto loro di diventare ‘testimonial’ di questa edizione. Tra loro, 130 si sono lasciati fotografare e 14  intervistare, mettendo la loro immagine e i loro sentimenti a disposizione della tradizione. Saranno le loro immagini, raccolte da professionisti del settore, e le loro voci ad accogliere i visitatori che vorranno incontrarli lungo le vie del centro storico. Testimonianze, aneddoti e ricordi che saranno presentati sulle facciate di sei edifici: la chiesa di San Giovanni, piazzetta Fontana, in fondo alla via San Damiano, sulla facciata della chiesa parrocchiale, sul Corso Bello e in piazzetta Borella.

I suoni delle Processioni

Il progetto digitale propone altre due postazioni dedicate ai suoni. Lungo la scalinata che porta alla chiesa parrocchiale ci si potrà immergere in un percorso sonoro che rievoca l'ambientazione della Processione del Giovedì Santo. Lungo il viale della chiesa dei Cappuccini, invece, ci saranno le musiche della Processione del Venerdì. Le proiezioni di suoni e luci si terranno dalle 19.30 alle 22.30, fatta eccezione per sabato 3 aprile. ‘Sarò di parte, ma questo progetto è grandioso – conclude Gabriele Ponti –. Rappresenta la storia contemporanea delle Processioni storiche e saprà dare altrettante emozioni in attesa di poter riproporre con grande entusiasmo le sfilate nel 2022».

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