Mendrisiotto

Commercianti, ‘siamo ancora piccoli e campanilisti’

Primo bilancio estivo con il presidente della Società commercianti del Mendrisiotto tra buone vendite e qualche rammarico

Un gioco allestito in occasione di ‘ChiassoFuori’ (Ti-Press/B. Galli)
30 agosto 2020
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Due mesi, luglio e agosto, con vendite superiori allo scorso anno e qualche rammarico hanno caratterizzato l'estate della Società commercianti del Mendrisiotto (Scm), chiamata al primo vero banco di prova dopo le chiusure imposte dal coronavirus. A contribuire al risultato ci sono anche gli incentivi agli acquisti introdotti dai Comuni. «I buoni acquisto voluti per esempio da Mendrisio e Novazzano sono andati alla stragrande e hanno raggiunto l'obiettivo di fornire un sostegno alle nostre attività durante i mesi estivi – commenta il presidente della Scm Carlo Coen –. Per contro a Chiasso le tessere sconto con i bollini, che possono essere richiesti fino al 31 ottobre nelle attività che hanno avuto la chiusura obbligatoria durante il lockdown – faticano parecchio». E tra i commercianti stessi non è mancato qualche malumore. «Ho fatto parte del gruppo di lavoro, unico rappresentante dei commercianti tra nove persone, e la mia richiesta è stata quella di creare dei buoni – precisa Coen –. So che al momento queste tessere vengono utilizzate soprattutto in bar e ristoranti e meno nelle attività commerciali. Si vede che a Chiasso si fanno più aperitivi che shopping». Il bilancio è comunque positivo. «Le vendite sono andate meglio rispetto all'anno scorso – conferma il presidente –. In giro c'era molto più gente e questo ha portato a maggiori vendite. Il timore che avevamo che tutti tornassero a fare shopping solo in Italia non si è rivelato tale: i ticinesi hanno varcato il confine per gli acquisti alimentari, ma molto meno per il resto, come dimostra la difficoltà delle attività di Ponte Chiasso e Como».

‘Abbiamo perso un'occasione d'oro’

Nonostante le buone notizie arrivate dalle vendite, Carlo Coen non riesce a smettere di pensare che «è stata persa un'occasione d'oro per creare degli aiuti a livello distrettuale». La Scm si è attivata per realizzare dei buoni utilizzabili in tutto il Distretto, ma ha raccolto solo una trentina di adesioni. «Si è dimostrato che siamo ancora piccoli, troppo campanilisti e che non siamo pronti per un passo in avanti e una visione del futuro maggiore – sono le parole del presidente –. I Comuni avrebbero dovuto unire le forze e preparare un messaggio municipale da portare avanti insieme. Se avessimo ragionato in funzione distrettuale, tutte le attività avrebbero potuto avere un bacino di aiuti di oltre 50mila abitanti e quindi di importanza maggiore. L'aggregazione è un tema sempre all'ordine del giorno, ma rimarrà tale se non siamo ancora mentalmente e psicologicamente pronti per un passo come questo». Coen è il primo ad ammettere che si tratta di un «messaggio forte», ma vuole subito precisare che «se ogni tanto mi permetto di fare qualche esternazione critica è proprio perché sono dalla parte dei commercianti: in un momento cosi difficile bisogna lavorare uniti». Il futuro della Smc non è comunque in discussione. «Abbiamo capito già qualche anno fa, quando le tre società attive sono state fuse in una sola associazione, che è necessario avere una visione d'insieme più ampia. L'iniziativa dei buoni distrettuali sarebbe stata la prima che avrebbe cercato di far capire questo concetto, ma non ci siamo riusciti».

Tempi lunghi

Il mese di agosto è stato caratterizzato da ChiassoFuori, l'iniziativa coordinata dal progetto Frequenze e sostenuta da Municipio di Chiasso, Scm e Gastromendrisiotto, che ha permesso ai negozi di estendere la loro attività all'esterno. «Tra le mie proposte al gruppo di lavoro c'era anche quella di poter utilizzare gratuitamente lo spazio pubblico davanti alle attività commerciali. Come fatto a Lugano, sarebbe bastata un'ordinanza che consentiva di poter uscire già dal mese di giugno – analizza Coen –. Dovere aspettare due mesi per ottenere un bollino all'esterno dei negozi e avere la possibilità di uscire in quello spazio, ha probabilmente indispettito i commercianti». L'adesione non è infatti stata massiccia. «Chiasso non è una zona turistica e nel mese di agosto c'è stata la canicola. Se questa iniziativa continuerà anche a settembre, non potrà che andare meglio». I tempi si sono allungati anche per l'adesione alla piattaforma chilometrozero.ch. «Negli ultimi anni, a livello comunale e cantonale, è stata sempre più ribadita l'importanza dell'e-commerce – commenta ancora il presidente della Scm –. Questa iniziativa va proprio in questo senso. Tre mesi dopo la presentazione, i commercianti si sono visti recapitare un manuale di istruzioni e si devono arrangiare. Mi viene da dire che saranno pochissime le attività di Chiasso e Mendrisio che, nonostante l'interesse iniziale, aderiranno... e ci si lamenterà dicendo che i commercianti non partecipano».

La mascherina ‘un oggetto quotidiano’

Molti Cantoni svizzeri hanno introdotto l'obbligo della mascherina nei negozi. Quale il parere di Carlo Coen? «Da quando abbiamo riaperto,  la stragrande maggioranza delle piccole attività commerciali del Mendrisiotto ha effettuato importanti investimenti per garantire il massimo della sicurezza». La mascherina «è ormai un oggetto quotidiano che indossiamo non appena un cliente entra nell'attività. Puntiamo al suo utilizzo, così siamo sicuri sia noi commercianti che i clienti».

Natale, un punto di domanda

La macchina organizzativa di ‘Natale a Chiasso’ si è già attivata e, come qualsiasi altra manifestazione, deve fare i conti con l'incognita sanitaria. «Effettivamente è un bel punto di domanda – risponde e conclude Carlo Coen –. Mi piacerebbe trovare una soluzione per poter organizzare almeno qualche evento, ma non siamo noi a comandare». La Scm terrà prossimamente anche la sua assemblea annuale – che non è da escludere si terrà in forma cartacea –, che potrebbe avere quale punto all'ordine del giorno il cambiamento dello statuto e delle quote».

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