Mendrisiotto

La pandemia fa chiudere i sentieri a cavallo del confine

Scattati i controlli e convogliati i transiti sui valichi autorizzati, si tiene d'occhio anche la frontiera verde

Anche il confine verde è sotto controllo: 'ul punt di baloss' fra Seseglio e Ronago
12 maggio 2020
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La pandemia ha tracciato i nuovi confini delle nostre libertà: quelle individuali al pari di quelle di spostamento. E l'allentamento di alcune delle misure sanitarie non ha restituito ancora (del tutto) la vecchia normalità. Con il Covid-19 ancora in giro non è possibile tornare (ancora) alla vita di prima. E se è vero che le frontiere del Paese non sono mai state chiuse, è altresì un fatto che i varchi sono stati... ristretti. Tant'è che la riapertura di alcuni dei valichi minori - sbarrati nei giorni della crisi acuta - non ha allentato il 'lockdown' lungo il confine verde. I passaggi lungo i sentieri che uniscono Svizzera e Italia, infatti, restano 'off limits'.

Sentieri insubrici sbarrati

Gli escursionisti del Mendrisiotto che, anche nei giorni scanditi dal coronavirus, si sono concessi una passeggiata solitaria (magari accompagnati dal fedele amico a quattro zampe) sugli itinerari considerati 'storici' (ameno da queste parti) e che scavallano il confine, si sono trovati davanti degli 'impedimenti': dai cancelli invalicabili - come a Pignora, a Novazzano - ai cippi, fino alla semplice striscia bianca e rossa, usata di solito dalla Polizia per delimitare i luoghi dei reati e tenere lontano i curiosi. C'è rimasto alquanto male Matteo Muschietti, municipale a Coldrerio e fautore della Dorsale pedestre insubrica che dal 1990 avvicina i due territori di frontiera, quando, di recente, salito sui monti di Novazzano verso Pignora, si è visto sbarrata la strada che conduce al santuario di Somazzo. Niente da fare: gli effetti del virus sono giunti sin lì. E la Dorsale è rimasta, in un certo senso, divisa a metà.

Del resto, hanno vissuto un'esperienza simile anche coloro che si sono avventurati sul sentiero pedonale che, alla frontiera sud di Chiasso, collega Seseglio a Ronago e alla Valle dei Mulini, lungo il riale Faloppietta. Giunti al cosiddetto 'punt di baloss' si sono ritrovati di fronte la banda bianca e rossa, avvinghiata a due alberi che segnano il confine verde e stesa dalle Dogane. D'abitudine (o meglio prima dell'emergenza), quel percorso, ci conferma chi lo conosce bene, era molto battuto, tanto da escursionisti svizzeri che italiani.

Chi aggira le misure viene multato

Confrontata con la pandemia, per l'Amministrazione federale delle dogane posare questi sbarramenti è stata una scelta necessaria, come ci fa capire la portavoce Donatella Del Vecchio. In effetti, dal 16 marzo scattate le regole di Schengen e i controlli alle frontiere, si sono convogliati i transiti solo su alcuni valichi, quelli autorizzati (tanto da chiudere in passaggi secondari). E il provvedimento ha toccato pure i passaggi nella natura, che però attraversano pur sempre un confine di Stato e vanno tenuti d'occhio. Ecco perché, spiega ancora la portavoce, si è deciso di sistemare delle barriere anche lungo i sentieri, "per ricordare ai cittadini che non è possibile andare oltre'. Un divieto che va preso sul serio. Chi non lo rispetta, infatti, può incappare in una sanzione. È capitato? "Sì, è successo - ci risponde Donatella Del Vecchio - e la conseguenza è stata una multa". Come dire: escursionista o ciclista avvisato...

Turismo degli acquisti? Proibito

D'altro canto, i veti non sono calati solo su chi percorre le strade meno battute. Le prime aperture, in effetti, non hanno annullato talune restrizioni. Chiarite le condizioni per chi entra in Svizzera, per chi esce - o meglio per chi ha la consuetudine di varcare il confine per la spesa settimanale, i giornali o altre incombenze - le regole non sono cambiate. Insomma, niente turismo degli acquisti oltrefrontiera per il momento. Quindi sino a quando a livello federale non si modificherà l'ordinanza guida. Chi si trova poi nella condizione di raggiungere dei congiunti per necessità (anche legate alla salute) dovrà consultare le autorità italiane per sapere come muoversi.

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