Mendrisiotto

Stadio Riva IV, la città passa la palla all'Fc Chiasso

Messa a punto una convenzione che cede la gestione dell'impianto alla società rossoblù fino al 2034. Il Municipio: 'Risparmiamo 80mila franchi l'anno'

26 settembre 2019
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Il Riva IV di Chiasso doveva arrivare al giro di boa dei 50 anni per scrivere un’altra pagina della sua storia. Lo stadio comunale – glorioso erede del Comacini per i fan dei rossoblù – potrebbe passare, infatti, nelle mani dell’Fc cittadino, o meglio della Football Club Chiasso 2005 Sa guidata da Nicola Bignotti. L’intenzione del Municipio è chiara: mantenere la proprietà e consegnare la gestione (in concessione d’uso) dell’impianto alla società per i prossimi 15 anni, da qui al 2034. Con l’Fc (e con lui l’Associazione Fc Chiasso che segue i giovani) si sfonda una porta aperta; a dirla tutta l’idea arriva da lì. Quanto alla nuova convenzione che mette nero su bianco accordo, cifre e condizioni è già sul tavolo e in queste ore è stata recapitata ai consiglieri comunali. Perché se i patti tra esecutivo e sodalizio calcistico sono ormai chiari, sarà nell’aula consiliare che si giocherà la vera partita.

Il dossier è circostanziato: l’atto che suggella l’intesa conta una ventina di pagine, che sembrano non voler lasciare nulla al caso (neppure nella lunga lista di obblighi che l’Fc dovrà rispettare). E del resto, fra le righe del messaggio municipale si fa capire in modo esplicito che, oggi, non vi è altra via d’uscita: questione di bilancio comunale e di spesa (corrente) da contenere. Quella che si propone, d’altro canto, è una nuova strada possibile in tempi di magra: coinvolgere attivamente l’interlocutore privato, pronto a farsi carico, “a breve” e garanzie alla mano, di interventi sulle infrastrutture e manutenzione ordinaria (sugli 80mila franchi l’anno). È il caso della società dell’Fc, disposta a occuparsi di tasca propria del rifacimento dei campi (convertendoli al sintetico); un ulteriore intervento, peraltro non più procrastinabile, che le casse pubbliche non possono sostenere (a Palazzo si stima un onere superiore ai 2 milioni), al pari di un potenziamento degli addetti (ora due). Negli ultimi anni sulla struttura sono già stati investiti, in effetti, circa 5 milioni in totale. A conti fatti, invece, a fronte dei circa 270mila franchi di deficit annuale registrati negli ultimi 5 anni, passando la... palla si economizzerebbero fra gli 80 e i 120mila franchi ogni anno, almeno un terzo. La convenzione, insomma, risponde a più necessità: alle pressioni della Federazione calcistica (che stringe sul Club), alle esigenze di risparmio dell’amministrazione e, al contempo, alla fame di superfici in sintetico nel Distretto. L’autorità locale ha dalla sua, altresì, l’esperienza passata, che ha visto cedere in gestione il Centro tennis a Seseglio (al Tennis club Chiasso) e lo stand di tiro della Rovagina (alla Liberi tiratori Chiasso). L’importante, si lascia intendere, è che le premesse siano soddisfatte. A vincolare l’accordo c’è, ad esempio, l’impegno a favore del settore giovanile, punto di riferimento l’Associazione Fc Chiasso; se dovesse venire meno, la convenzione salterebbe. Inoltre, programmazione sportiva della società, calendario comunale ed esigenze dei fruitori dell’impianto dovranno poter convivere. Mentre la cittadina si riserverà, a titolo gratuito, una cinquantina di ore l’anno per eventi e manifestazioni. Suddivisi ruoli e oneri, il Comune staccherà un “contributo istituzionale” di 150mila franchi all’anno a copertura di costi di gestione, lavori di manutenzione, migliorie e campagne promozionali.

Buvette dentro, pista fuori

Il nuovo patto tra esecutivo e Rossoblù, poi, include l’attività della buvette, ma esclude l’uso della pista d’atletica, che resta comunale (oltre all’impianto fotovoltaico e all’appartamento del custode). L’autorità locale, del resto, manterrà tutta una serie di strumenti di controllo. Entro la fine di marzo di ogni anno i vertici dell’Fc si dovranno presentare con relazioni e rendiconti sottobraccio.

L’intervista: ‘Ci è stato chiesto di risparmiare. Qui si propone una soluzione possibile’

In questi mesi non è mai trapelato nulla. Ma è almeno da inizio anno che Municipio cittadino e Fc Chiasso stanno ragionando sulla convenzione, oggi una realtà. «Ci siamo seduti al tavolo con la società e abbiamo consultato anche un legale: questo accordo, che sancisce la sinergia tra pubblico e privato e riproduce un modello non del tutto nuovo (il pensiero va a Lugano, ndr), è frutto di un lavoro certosino e ha messo tutti i paracadute possibili», assicura a ‘laRegione’ il capo dicastero Sport e tempo libero Davide Lurati. Certo, la ragione di bilancio, conferma, non ha giocato un ruolo secondario: «Siamo nel pieno della manovra finanziaria». Anche se l’intesa fa leva pure su altre motivazioni. «Mi preme sottolineare – annota Lurati – che questa è una convenzione con l’Fc Chiasso, ma pure con il suo settore giovanile, a tutela di un aspetto sociale che interessa l’intero Mendrisiotto, non solo la città».

L’ultima parola, è indubbio, resta al legislativo. E l’esecutivo locale ne è ben consapevole. «Da parte nostra – ribadisce il capo dicastero – riteniamo che quella proposta rappresenti un’opportunità, da vari punti di vista». Detta altrimenti, è una soluzione conveniente; e da declinare altresì con la disponibilità della società a modellare la struttura sulle richieste della Swiss Football League.
Questo approccio, d’altra parte, per Chiasso ha un che di innovativo, il sindaco Bruno Arrigoni ne è convinto. Sta di fatto che per un Comune sta diventando sempre più oneroso gestire le infrastrutture sportive: ciò spinge a cercare altre vie con il privato? «Di sicuro questo accordo può valere anche per altri Comuni – ci risponde il sindaco –. A livello distrettuale adesso esiste una mappatura degli impianti: è il segnale che da solo un Comune difficilmente può realizzare nuove strutture o farsi carico di rifacimenti importanti. Laddove è possibile occorre coinvolgere i privati: è la strada da seguire. D’altra parte – rilancia Arrigoni –, con questo messaggio diamo seguito alle sollecitazioni di Consiglio comunale e Gestione, che ci spronavano a trovare delle soluzioni per risparmiare e comprimere i costi, senza però rinunciare al servizio. Chiasso le ha individuate e messe in atto».

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