Mendrisiotto

L'ex infermiere avrebbe causato la morte di 17 pazienti

Nuovi dettagli nell'ambito dell'inchiesta nei confronti del 45enne che lavorava all'ospedale Beata Vergine di Mendrisio

Ti-Press
18 agosto 2019
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Dopo la notizia della scarcerazione nel corso della settimana, emergono nuovi dettagli sull'ex infermiere 45enne dell’ospedale Beata Vergine di Mendrisio sospettato di omicidio intenzionale. Come riferisce il Caffè, l'uomo avrebbe accelerato la morte di 17 anziani in fase terminale. In più avrebbe agito con la complicità di alcuni colleghi che per ora non sembrerebbero indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dal procuratore pubblico Nicola Respini. Lui, difeso dall'avvocato Micaela Antonini Luvini, ribadisce la sua innocenza.

Stando al domenica è possibile che almeno due o tre colleghi sapessero che l'ex infermiere era affascinato dalla morte e dall’aldilà: erano infatti iscritti a due chat WhatsApp interne dell'ospedale, sulle quali avevano chiesto al 45enne di inviare immagini scattate nel reparto che ritraevano pazienti sofferenti, in alcuni casi fotografati semi nudi o in situazioni imbarazzanti. Oltre a decine di fotografie, sul suo telefono e sul suo computer sono stati ritrovati anche video da lui girati. Un video in particolare ritrae la scena del 45enne che assieme ad alcuni colleghi cerca di somministrare un medicamento a un paziente.

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