
L'impero costruito negli anni da Paola Canegrati, la zarina brianzola delle dentiere – con interessi anche a Chiasso, abitazione a Bellinzona e due clinica nel Canton San Gallo – sotto processo a Monza, accusata di corruzione negli appalti del settore odontoiatrico, sta crollando mettendo in discussione oltre 600 posti di lavoro. Presto potrebbero diventare il doppio se, per effetto domino dopo il fallimento decretato la scorsa settimana dai giudici di Bergamo della Implanta Lab, dovessero fare la stessa fine quaranta centri in Lombardia in cui vengono effettuati impianti tutti i giorni.
Il personale di questi centri, a partire dai medici, da mesi non riceve lo stipendio. Che ne sarà delle prestazioni in agenda fino a febbraio 2018? Se lo chiedono soprattutto gli oltre 200mila pazienti che hanno già pagato. Venuti a conoscenza del fallimento della casa-madre, hanno chiesto di riavere i loro soldi, ma si sono sentiti dire che in ''cassa non c'è un quattrino''.
Pazienti inferociti in quanto non sanno a quale santo votarsi, anche perché il ricavato dei beni sequestrati a Paola Canegrati, fra i quali gli uffici di Chiasso e l'appartamento di Bellinzona – per un valore complessivo di quasi 3 milioni di euro –i commissari lo hanno messo a disposizione del fondo francese Argos Soditic subentrato nella gestione dell'impero dell'imprenditrice brianzola. Soldi convogliati in un piano di rilancio per consentire la continuità dell'azienda e salvaguardare i posti di lavoro. Un piano che, però, non ha convinto i giudici bergamaschi, in quanto gli altri centri a seguito dello scandalo hanno perso gran parte degli appalti e, quindi, addio utili. Con un passivo di 18 milioni e 600mila euro, senza utili consistenti, risalire la china sembra impossibile.