
Quando i numeri sono piccoli piccoli, possono lo stesso fare una grande differenza. I numeri di cui parliamo oggi sono quelli del progetto “Pacco Piccini”, partito due anni fa come gesto di gratitudine verso la vita da parte di una famiglia appena nata.
Veronika Colombo, mamma di Eleonora e Roberto, ricorda bene l’apprensione con cui il personale medico insisteva sui numeri, durante l’attesa di Eleonora: «A 20 settimane, al momento della visita morfologica, la bambina risultava “piccola”». Da quel momento, una gravidanza fino ad allora serena, è diventata scandita da visite di controllo, misurazioni e analisi. «Si continuavano a calcolare i millimetri e i grammi con un’insistenza preoccupante. È stata tosta, ma abbiamo deciso di stare sereni». La bimba è poi nata di 2,6 chili (neanche così piccola) e, nonostante qualche difficoltà iniziale, ha recuperato bene il peso. La vita di famiglia, in quel di Vacallo, è così cominciata in armonia. «Ricordo che una volta a casa, mentre la cambiava, mio marito si lamentava: “Ma insomma, questi vestiti sono enormi, non ce ne sono di più adatti?!”. Ci siamo messi a ridere e abbiamo pensato che ci era andata proprio bene, se la nostra preoccupazione, dopo tutta l’avventura della gravidanza a rischio, erano i vestitini troppo grandi!». Forse è proprio lì, in quel momento, che è nato il progetto “Pacco Piccini”.
«Effettivamente per Eleonora avevamo moltissimi vestitini in prestito, ma erano davvero troppo grandi per lei. Ci siamo accorti che è difficilissimo trovare taglie inferiori alla 50 e che i prezzi sono alti, considerato il breve periodo in cui li si usa», racconta Veronika. Inoltre spesso i bambini piccoli (che usano una taglia 42 o 46, per intenderci) sono quelli nati prematuramente, quindi non si è magari avuto il tempo di procurarsi tutto il necessario. Ed è facile immaginarsi che nelle loro prime settimane di vita si hanno altre preoccupazioni, piuttosto che andare per negozi a caccia di pigiamini.
Veronika e suo marito si arrangiano, come fanno tutti. Però nella loro testa si fa avanti un’idea : non sarebbe bello risparmiare tempo e soldi, e avere qualche pensiero in meno, quando arriva un bambino piccolo piccolo in famiglia ? Per il primo compleanno di Eleonora il progetto è definito: «Abbiamo chiesto ad amici e parenti di regalarci capi d’abbigliamento per bebè di taglia minuscola: pigiami, body, calzini, berrettine, sacchi nanna formato ristretto. Abbiamo raccolto un Bello scatolone, da cui abbiamo ricavato dei “set di partenza” per le prime settimane di vita di un neonato».
“Pacco Piccini” è un servizio di prestito gratuito per genitori di bimbi piccoli — che non per forza sono prematuri, sottolinea Veronika — e funziona grazie al passaparola. Su richiesta, quando si sa di un bimbo piccolino in arrivo, da casa Colombo parte un pacchetto amorevolmente confezionato con un corredino essenziale e completamente gratuito. L’unica condizione è che il corredino venga ritornato una volta che il bimbo è cresciuto.
Da una ventina di pacchi consegnati o spediti nel 2013 si è saliti a quaranta l’anno seguente. Anche quest’anno siamo già a quota quaranta e l’attività non sembra accennare a diminuire. Anzi, si auto alimenta : «Non è mai successo che non ci sia tornato un pacco, anzi, a volte riceviamo qualcosina come ringraziamento, così il nostro “guardaroba in prestito” continua a crescere – precisa Veronika –. Per le piccole spese (quando la consegna a mano non è fattibile ci rivolgiamo alla Posta, ad esempio) abbiamo un conto che cerchiamo di mantenere in attivo grazie a donazioni o mercatini». C’è poi l’amica grafica – «Il mio braccio destro», dichiara Veronika – che prepara il volantino, la parente che regala un completino nuovo, l’ostetrica che ne porta di usati, la mamma che offre le marmellate da vendere e l’amica che prepara i cioccolatini. “Pacco piccini” vive grazie ai piccoli gesti, che possono però fare una differenza enorme: «Ci rendiamo conto di essere stati davvero fortunati – conclude Veronika –. Non è purtroppo così per tutti i genitori di bimbi piccoli o prematuri, ma anche in quei casi in cui il bebè non ce l’ha fatta, abbiamo cercato di esserci, di alleviare un po’ il carico con questo aiuto concreto». Le ore passate a lavare e preparare i corredini, a cucire etichette, a consegnare pacchetti in tutto il Ticino diventano così piccole e leggere pure loro, di fronte alla riconoscenza che si ottiene e ai legami che si possono creare. Per non parlare della soddisfazione di vedersi ritornare un pacco: «Significa che il bimbo è cresciuto, e non possiamo che esserne felici!».
Nel Mendrisiotto pian piano le levatrici cominciano a conoscere “Pacco Piccini” e dare i recapiti giusti ai neogenitori che potrebbero averne bisogno. La voce si spande anche grazie all'attività del locale gruppo Crescere insieme. “Pacco Piccini” è però attivo su tutto il territorio cantonale, là dove ce n'è bisogno. Il progetto ha una pagina Facebook su cui si trovano le principali informazioni e che si può utilizzare per prendere contatto con i promotori. Veronika Colombo risponde inoltre volentieri allo 078 626 65 34 e all'indirizzo veronikacolombo@hotmail.com.