Luganese

Lac a vele spiegate, ma all’orizzonte soffiano venti incerti

Raggiunto per la prima volta dall’inaugurazione un obiettivo storico: la stagione del Polo culturale ha chiuso i conti in pareggio

Le presenze complessive raggiungono quota 123’913
(Ti-Press)
17 dicembre 2025
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Il Lac oltre a mantenere le aspettative preventivate, anzi ad averle superate, si dimostra un elemento centrale nella vita culturale, sociale ed economica di Lugano. Così importante da essere «preferito per gli eventi al Palazzo dei Congressi, senza nulla togliere al complesso congressuale che festeggia il suo 50esimo compleanno – afferma il vicesindaco e presidente del Consiglio direttivo dell’ente autonomo Roberto Badaracco –. La stagione 2024/2025 ha registrato cifre che non avremmo mai pensato di raggiungere nei primi dieci anni di vita del Lac».

I numeri del risultato record

Questi risultati rafforzano una traiettoria di crescita ormai consolidata e sono il frutto di una strategia, fondata su una proposta artistica ampia, su azioni di comunicazione e marketing e su un ulteriore rafforzamento della mediazione culturale. Un insieme di leve che ha permesso di ampliare e fidelizzare il pubblico, mantenendo al contempo una gestione attenta delle risorse. Le presenze complessive raggiungono quota 123’913, somma degli 81’272 spettatori della stagione artistica e dei 42’641 partecipanti alle attività di mediazione culturale.

L’annata conferma una sostenibilità strutturale: l’autofinanziamento supera il 50% e i ricavi propri raggiungono il massimo storico di 9’632’690 milioni di franchi, con una crescita del 10% rispetto all’anno precedente e del 5% in più di quanto preventivato. A fare la differenza sono stati soprattutto biglietti e prevendite, con 3’155’890 milioni di franchi, seguiti da sponsorizzazioni e attività di fundraising che hanno fruttato 1’489’000 milioni. L’entità di questi finanziamenti dimostra che «credono in noi», sottolinea Badaracco. Anche la locazione di sale per eventi e congressi ha portato nelle casse del Lac 1’197’600 milioni di franchi. Coproduzioni e tournée hanno aggiunto altri 619’000 franchi. L’integrazione di ‘LuganoMusica’, «scelta fortemente sostenuta dalla Città» rileva il vicesindaco, ha dato un ulteriore impulso, contribuendo con 640’000 franchi.

Teatro e danza, occupazione media dell'82%

Anche il cartellone di teatro e danza conferma un buon andamento: ha totalizzato 67’397 presenze, con un’occupazione media dell’82% e 61 sold out. La musica, alla prima stagione sotto la gestione diretta del Lac, ha attirato 13’875 spettatori (72% di occupazione media), beneficiando di una revisione dei prezzi e dell’apertura a generi come jazz ed elettronica. In crescita anche la mediazione culturale, con 811 attività complessive e un impatto positivo in termini di inclusione e accessibilità. L’attività produttiva e di distribuzione, con 12 produzioni e coproduzioni, 8 tournée internazionali in 53 piazze con 157 repliche e oltre 26mila spettatori extra moenia (fuori sede), ha registrato numerosi riconoscimenti: ‘Re Lear’, coproduzione con il Teatro di Roma diretta e interpretata da Gabriele Lavia, ha vinto il premio ‘Le Maschere’ del Teatro Italiano come miglior spettacolo di prosa; Carmelo Rifici ha ricevuto ‘l’Hystrio’ alla regia; ‘Vorrei una voce’ di e con Tindaro Granata ha conquistato il premio ‘Hystrio Twister’ del pubblico. Alessandro Bandini e Leda Kreider, entrambi impegnati in produzioni Lac, hanno vinto il premio Mariangela Melato per giovani attori. Anche La Compagnia Finzi Pasca, residente al Lac, ha presentato la prima nazionale di ‘Titizé – A Venetian Dream’. Anche l’offerta di diversi eventi gratuiti e una politica dei prezzi ragionevoli, rende la struttura accessibile a tutti. Proprio questo pubblico in continua crescita e il ventaglio di spettacoli obbligano anche a delle riflessioni sulla capienza della struttura. Il presidente del Consiglio direttivo puntualizza: «Da qui ai prossimi dieci anni vogliamo realizzare un nuovo spazio coperto da 400 posti, serviranno dai 10 ai 15 milioni di franchi: cerchiamo finanziatori privati».

Si vuole ammortizzare i tagli senza ridurre l’offerta

La chiusura in pareggio dell’esercizio è il risultato di una gestione disciplinata dei costi e di un lavoro mirato sullo sviluppo delle entrate, nonostante un contributo pubblico nominalmente invariato da oltre dieci anni e destinato a ridursi. Una riduzione sulla quale il vicesindaco si è detto «molto preoccupato». Un equilibrio che, come sottolineano presidente e direzione, pone basi solide per affrontare le sfide future, con l’obiettivo di non compromettere la qualità dell’offerta e il ruolo pubblico del Lac: «Riformare non è tagliare ma scegliere, senza compromettere l’offerta pubblica» sottolinea Andrea Amarante direttore generale. Non sono esiti indifferenti, anzi «i risultati della stagione sono la testimonianza dell’ottimo stato di salute in cui si trova il Lac, un’istituzione culturale che ritocca verso l’alto il proprio primato di pubblico da tre anni consecutivi, in controtendenza rispetto ai principali trend internazionali» afferma il direttore esecutivo Gregory Birth.

Gli ottimi risultati sono stati conseguiti con un conto economico in equilibrio nonostante un contributo pubblico nominalmente invariato da oltre dieci anni, il cui valore reale è stato progressivamente eroso dall’inflazione e dall’aumento strutturale dei costi, e destinato a ridursi ancora a partire dalla stagione 2026/27 per il taglio del contributo deciso, per motivi di risparmio, dalla Città. Proprio per questi tagli, si parla circa di 400mila franchi, ai fondi pubblici, il direttore esecutivo, sottolinea l’importanza dei ricavi proprio volti a generare un autofinanziamento e lo sviluppo di una ricerca dell’efficienza sui costi e una gestione responsabile nell’utilizzo delle risorse. Anche il presidente sottolinea l’anno difficile alle porte, che metterà sotto pressione la direzione della struttura, anche se il direttore generale Andrea Amarante si dice fiducioso per il futuro. Nonostante le riduzioni dei flussi dalla Città, «stiamo lavorando per assorbirli proteggendo l’offerta al pubblico e continuando a creare valore per la comunità» conclude Birth.