Tra contributo a fondo perso e prestito, sono 32 i milioni che dovrà votare il Gran Consiglio per il progetto che dovrebbe sorgere a Besso
C’è la firma della Commissione della Gestione del Gran Consiglio ticinese al rapporto che contiene i contributi cantonali al progetto della Città della Musica a Lugano. Un investimento totale di circa 80 milioni di franchi – lievitati di 35 –, dei quali 32 a carico del Cantone, fra contributo a fondo perso (13,4 milioni) e prestito (18,6 milioni). «È un ottimo segnale che la Commissione non abbia tergiversato – osserva Alessandro Speziali (Plr), co-relatore con Fiorenzo Dadò (Centro) del rapporto –, si tratta di un progetto molto importante, un rafforzamento del Ticino come polo universitario, che rafforzerà l’offerta formativa e culturale ed è chiaramente di valenza cantonale, non solo luganese».
I contributi, qualora approvati anche dal legislativo, saranno concessi alla Supsi per l’investimento necessario alla ristrutturazione e all’adeguamento tecnico dello stabile Rsi di Besso, come per nuovi edifici per la Scuola universitaria del Conservatorio della Svizzera italiana. «È un progetto valido anche dal punto di vista urbanistico – aggiunge il granconsigliere –, dato che si riqualificherà un comparto molto importante del Luganese. Infine, parlando di metodo, mi pare un ottimo esempio di collaborazione fra pubblico e privato. C’è un contributo statale importante, è vero, ma altrettanto lo è da parte dei privati».
Parlando di soldi, facciamo notare che ci sono preoccupazioni riguardo all’entità dei costi di gestione. «Andranno tenuti sotto controllo. Ma non per questo non va effettuato questo investimento, che porterà ricadute a lungo termine. Un Cantone che investe, crea indotto. D’altra parte, non fare nulla sarebbe controproducente: per quel settore si porrebbe un problema a livello logistico, nonché di aumento dei costi a livello di affitti. Questa decisione, permette di mantenere la tabella di marcia che prevede tempi abbastanza esigenti». La Città della Musica dovrebbe veder la luce entro la fine del 2028.