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Lo stabile Arl cattura l’attenzione della cultura indipendente

Sull’edificio storico verrà proposta una mostra di diversi progetti che ripensano lo spazio. Per Ghisletta: ‘Un puzzle molto complicato’

In sintesi:
  • Volontà di avviare una riflessione collettiva 
  • Presentazione di esempi concreti in Svizzera
  • Anche il Cantone si sta muovendo
  • Avviata una mappatura dei luoghi disponibili
Come lo vorrebbero
(Chiara Bacciarini)
10 febbraio 2025
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La cultura indipendente è da tempo che brama spazi all’interno del contesto cittadino e non solo. La Città di Lugano sta facendo dei passi nella direzione auspicata dai rappresentanti del settore, ma una soluzione concreta ancora non è stata trovata. Nel frattempo, però, nell’ambito della rassegna 10, 100, 1000 spazi, l’associazione Idra focalizza la propria attenzione su uno stabile in particolare. È l’ex deposito delle Autolinee regionali del Luganese di Viganello. L’edificio, costruito nel 1910 dall’architetto Giuseppe Ferla, sarà infatti protagonista di una mostra alla Limonaia di Villa Saroli. L’esposizione proporrà 14 progetti nati dalle tesi di Bachelor 2024 del Corso di laurea in architettura d’interni della Supsi, che hanno ripensato lo spazio per la cultura indipendente.

“La sua trasformazione – si legge in una nota di Idra – in un luogo per la cultura indipendente è un esercizio di progettazione, ma anche un’occasione per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della tutela e del riuso degli spazi esistenti, attraverso la partecipazione di cittadine e cittadini”. Il vernissage avrà luogo venerdì 21 febbraio a partire dalle 18. La mostra proposta da Idra insieme a numerosi partner, darà avvio a un ciclo di eventi che si ispirano ai principi della Carta della Gerra, un documento programmatico sottoscritto da oltre 700 realtà ticinesi, che intende aprire un dialogo costruttivo sulla cultura come strumento di sviluppo urbano e sociale. Come si crea uno spazio, o ancora meglio, una rete di spazi per la cultura indipendente? Come può l’ente pubblico sostenere e valorizzare le realtà associative attive sul territorio? Che importanza hanno queste realtà per il tessuto socioculturale ed economico? Sono questi gli interrogativi sui quali la mostra e gli incontri che saranno presentati a Villa Saroli tra venerdì 21 febbraio e sabato 22 marzo ambiscono ad “avviare una riflessione collettiva”.

‘Mancano l’okay politico e la copertura finanziaria’

Se l’edificio storico possa essere o meno una soluzione concretizzabile lo abbiamo chiesto a Raoul Ghisletta, capodicastero Immobili di Lugano. «Lo spazio Arl è un puzzle molto complicato. È un bellissimo edificio che si presterebbe in modo ottimale per la cultura indipendente. L’operazione tuttavia richiederebbe una quadra finanziaria non da poco, e la Città, si sa, sta affrontando un periodo delicato a livello economico. Attualmente, con il nostro gruppo di lavoro stiamo esplorando alcune possibilità, ma questo spazio non rientra tra quelle. C’è anche da considerare che lo stabile è di proprietà delle Arl e non della Città. Ma è positivo che si propongano questi eventi, sono degli esercizi di riflessione e di analisi che mantengono viva la questione».

Con il gruppo di lavoro, spiega Ghisletta, «ci stiamo occupando di fare una sorta di mappatura delle loro necessità e degli spazi che sarebbero disponibili nel breve termine. Stiamo cercando di incrociare quelli che sono i loro bisogni con gli spazi disponibili. Non abbiamo ancora il via libera del Municipio su nessuno degli spazi che abbiamo individuato. Non c’è nessun okay politico e nessuna copertura finanziaria. Ora anche il Cantone sta provvedendo a fare questo tipo di mappatura in tutti i Comuni ticinesi. Un discorso che anche per quanto riguarda il Luganese andrebbe fatto a livello intercomunale. Le cose si stanno pian piano muovendo».

E se le cose si stanno muovendo è perché negli ultimi anni la necessità di luoghi permanenti per la cultura indipendente è emersa con forza. “Non solo spazi di diffusione – indispensabili per garantire la fruizione alla popolazione delle opere artistiche e delle scelte curatoriali –, ma anche spazi di produzione, dove i processi creativi possano svilupparsi con regolarità e continuità”. Questi luoghi “non rappresentano solo un investimento per il futuro della cultura locale o per il rafforzamento di un settore professionale, ma sono anche centri di aggregazione aperti, intergenerazionali e inclusivi, fondamentali per la coesione sociale e l’accessibilità, in linea con quanto previsto dal Messaggio federale sulla cultura 2025-2028 e dalle Linee programmatiche cantonali di politica culturale 2024-2027”. L’evento è frutto della collaborazione tra Idra e il Bachelor of Arts in Architettura d’interni della Supsi, l’Istituto Internazionale di Architettura ed è sostenuto dalla Città di Lugano e da Vsi-Asai Associazione svizzera degli architetti d’interni. Gli incontri saranno seguiti e diffusi in streaming grazie al contributo di Radio Gwen. Il vernissage della mostra si terrà alla presenza di Marina Carobbio Guscetti, consigliera di Stato e direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport e di Roberto Badaracco, vicesindaco e capodicastero Cultura, sport ed eventi della Città di Lugano.

Gli altri appuntamenti in agenda

Villa Saroli ospiterà altri due incontri, il 1º e l’8 marzo, entrambi dalle 16 alle 19, per parlare di spazi che non ci sono ancora e spazi che ci sono già. Durante l’appuntamento del 1° marzo saranno presentati due progetti socioculturali nati negli ultimi anni in Svizzera: Terrain Gurzelen a Bienne/Biel e Caserne de la Poya a Friborgo. La presentazione sarà seguita da un dibattito attorno alla domanda: ‘Uno stadio a Bienne, una caserma a Friborgo; e a Lugano?’ al quale parteciperanno alcuni rappresentanti della scena indipendente, Ghisletta e Laura Brenni, responsabile dello Sviluppo culturale della Città di Lugano. L’appuntamento sarà moderato da Chiara Fanetti. Il terzo appuntamento con il contributo del sociologo Sandro Cattacin e la ricercatrice Ilenia Caleo indagherà “sull’importanza che queste realtà hanno per la nostra comunità, come queste permettono di rafforzare la coesione sociale, formare l’identità culturale e come partecipano a garantire un pluralismo e una dinamicità socioculturale al nostro territorio”. L’evento sarà moderato da Francesca Rodesino.

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