Luganese

Prometteva guadagni grazie alle criptovalute, 47enne condannato

L'uomo è stato giudicato colpevole di truffa per mestiere. Accordata una pena di 28 mesi, di cui 22 sospesi per due anni, e l'espulsione per cinque anni

(archivio Ti-Press)

Si presentava a potenziali clienti come esperto di blockchain ed è riuscito a convincere varie persone a versare a una sua società oltre 400mila franchi. Si tratta di un 47enne italiano che l’assise criminale di Lugano, riunitasi oggi, ha ritenuto colpevole di truffa per mestiere, ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale, ripetuta falsità in documenti e sviamento della giustizia. La Corte, presieduta da Amos Pagnamenta (a latere Emilie Mordasini e Aurelio Facchi), ha accolto la richiesta di pena di 28 mesi di carcere, di cui 22 sospesi per 2 anni, e di cinque anni di espulsione dalla Svizzera. Proposta frutto di un accordo tra la procuratrice pubblica Chiara Borelli e l’avvocata del 47enne Fiammetta Marcellini.

«In carcere ho avuto modo di riflettere e sono certo che non succederà più», ha dichiarato in aula l’uomo, che ha ammesso integralmente i fatti. «Inizialmente l’idea non era quella, probabilmente ho fatto il passo più lungo della gamba e mi sono ritrovato in una situazione ingestibile. Da lì è partito il caos». Tutto risale al periodo dal 2020 a dicembre 2022. Per quanto riguarda le criptovalute, aveva creato su una piattaforma decentralizzata un token, pubblicizzando la moneta virtuale come ‘stable coin’. Per convincere gli investitori, faceva figurare che i token aumentavano di valore, promettendo così importanti interessi. Il tutto, come indicato nell’atto d’accusa, per un totale di circa 407mila franchi, di cui circa 79mila restituiti.

Per quanto riguarda l’imputazione di ottenimento illecito di prestazioni sociali, l’uomo era iscritto in disoccupazione e aveva dichiarato di non percepire un reddito. Aveva così ottenuto indebitamente circa 26mila franchi. Relativamente alla ripetuta falsità in documenti, il 47enne aveva creato attestazioni fasulle di vario tipo, tra cui conferme di pagamento. E sullo sviamento della giustizia? Si tratta di un episodio in cui aveva raccontato alla moglie, e poi denunciato alle autorità cantonali e italiane, di essere stato rapito e picchiato da clienti russi.

Una terminato il periodo di reclusione, l'uomo ha già scontato buona parte dei 6 mesi di carcere, il 47enne ha indicato che si trasferirà in Italia con la famiglia. Paese dove era stato già condannato per truffa a tre mesi sospesi.

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