Luganese

Stan e Ata non ricorrono contro il progetto Tram-Treno

La decisione è dovuta al fatto che il progetto in pubblicazione non comprende lo smantellamento dell’attuale tracciato collinare della Flp

In sintesi:
  • Le due associazioni hanno deciso “di non ritardare la procedura di approvazione dei piani con un ricorso al Taf”
  • Viene comunque deplorata “la chiusura delle autorità” rispetto a proposte alternative su diversi punti critici del progetto
Cade la motivazione principale al ricorso
(Ti-Press)
27 aprile 2023
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Le associazioni ambientaliste e di tutela del territorio Stan e Ata hanno deciso. Non ricorreranno al Tribunale amministrativo federale (Taf) in merito al progetto Tram-Treno. La decisione, presa dai rispettivi comitati sezionali, è dovuta principalmente al fatto che il progetto in pubblicazione non comprende, a detta dell’Ufficio federale dei trasporti, lo smantellamento della linea di collina.

“Malgrado quello pubblicato sia un progetto carente su più livelli – si legge in un comunicato congiunto – le due associazioni hanno deciso di non ritardare la procedura di approvazione dei piani con un ricorso al Taf”. Stan e Ata deplorano però “la chiusura delle autorità – Cantone e Ufficio federale dei trasporti – di fronte alle proposte alternative fatte dalle associazioni e dai cittadini su diversi punti critici del progetto e ribadiscono il loro pieno sostegno al mantenimento della Linea di collina per il quale cominceranno da subito a lavorare”.

Opposizioni già nel luglio 2020

Le due associazioni ambientaliste avevano interposto nel luglio 2020 un’opposizione all’Ufficio federale dei trasporti, nell’ambito della procedura di approvazione dei piani della rete Tram-Treno. La preoccupazione principale delle due associazioni, “come pure dei Cittadini per il territorio del Luganese e di singoli utenti della Ferrovia Lugano Ponte Tresa, era, ed è tuttora, la paventata chiusura della Linea di collina che il progetto, così come pubblicato, compromette seriamente”. Infatti, si legge ancora, “i piani in pubblicazione non integrano la linea esistente, anzi l’assetto dato al progetto allo snodo di Cavezzolo rende pressoché impossibile inserirvi la diramazione per la stazione Ffs di Lugano via Muzzano-Sorengo”.

Cade la motivazione principale per ricorrere al Taf

La volontà di dismettere la linea di collina “è suffragata anche dalla presentazione da parte del Consiglio di Stato del Messaggio n. 7901 del 7 ottobre 2020 che prevede sul sedime della Flp, tra Bioggio e Sorengo, la creazione di una ciclopista”. Formalmente invece “sembra che la chiusura della linea tra Bioggio e la stazione di Lugano non sia oggetto di questa procedura, per cui viene a cadere la motivazione principale all’inoltro di un ricorso al Taf”.

Il progetto presentato contiene, secondo Stan e Ata, anche altre criticità legate alla gestione del territorio, tra cui il mancato rispetto delle prescrizioni della Lpt che chiede un utilizzo parsimonioso del territorio e lo sviluppo centripeto degli agglomerati, ma soprattutto il non rispetto delle Linee di forza sancite nel Piano Direttore cantonale. “Il Pd qualifica infatti il comparto attraversato dal viadotto come linea di forza del paesaggio, cioè come uno spazio da tenere libero. Il manufatto del viadotto comporta un impatto paesaggistico negativo molto forte e ingiustificato”.

‘Pieno sostegno alla linea Flp di collina’

Ad ogni modo, le due associazioni confermano il loro “pieno sostegno alla linea Flp di collina che a medio termine, vista l’importante crescita dell’utenza del trasporto pubblico in Ticino, sarà un elemento importante della rete dei trasporti pubblici del Luganese”. Non è infatti lungimirante, prosegue la nota, “pensare di sostituire una linea ferroviaria con il trasporto su gomma, molto meno attrattivo, puntuale e comodo”.

Ma occorre trovare soluzioni adeguate

Stan e Ata cominceranno già da subito ad attivarsi per coinvolgere le cittadine, i cittadini, i Comuni interessati e i Granconsiglieri allo scopo di trovare le soluzioni per gestire al meglio la linea di collina e daranno “battaglia a una eventuale procedura di dismissione della stessa nel caso fosse avviata (come prevede la Legge federale sulle ferrovie)”. Per quanto riguarda il collegamento ciclabile tra la piana del Vedeggio e Lugano, l’Ata fa anche notare che la stessa potrebbe trovare spazio nel cunicolo di sicurezza che correrà parallelo alla nuova galleria. Un collegamento di un paio di chilometri in pianura che renderebbe estremamente attrattivo l’uso della bicicletta per recarsi in città.

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