Campione d’Italia

È vicina la vendita di uno degli stabili di proprietà comunale

Sarà probabilmente l’immobile che ospitava gli uffici della polizia dell’enclave

(Ti-Press)
31 gennaio 2023
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Si avvicina la data in cui Roberto Canesi, sindaco di Campione d’Italia, potrà firmare l’atto di vendita del primo dei cinque gioielli di famiglia, immobili e un terreno, che fanno parte del patrimonio del Comune dell’enclave, alla ricerca di risorse finanziarie per poter pagare i debiti che ancora si trascinano e che nel 2018 hanno determinato il dissesto finanziario, ancora in essere in quanto le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno deciso di non approvare il piano di riequilibrio. Una bocciatura dovuta anche alla mancata vendita dei beni comunali, oltre che alla ordinanza-ingiunzione con la quale il 29 aprile 2020 Regione Lombardia chiedeva al Comune il pagamento di 87 milioni e mezzo di euro, relativi ai costi sostenuti per l’assistenza sanitaria ai campionesi, riferiti agli anni 2005-2018.

"Per l’alienazione di uno degli immobili comunali sulla base di 1,6 milioni di euro, gli uffici stanno mettendo a punto gli ultimi adempimenti – dice Roberto Canesi –. Soldi che saranno girati all’Osl (Organo straordinario di liquidazione guidato da Angela Pagano, funzionario della Prefettura di Como, nominata a seguito del dissesto finanziario del Comune, ndr). Così come tutti quelli che dovessimo incamerare dalle altre alienazioni". L’immobile che a breve dovrebbe essere ceduto sarebbe quello di via Totone, che ospitava gli uffici della Polizia locale dell’enclave, il cui organico era di 22 vigili urbani (attualmente sono due).

Anche per un secondo immobile la trattativa con un acquirente dovrebbe essere ben orientata. Ciò lo si deve al fatto che dopo le due aste andate deserte, il Consiglio comunale in una delle due ultime sedute ha approvato un secondo sconto (fino al 20%) sul prezzo d’asta. Il costo iniziale dello stabile di via Totone era di 2,4 milioni di euro, poi sceso a 2 milioni, mentre ora la vendita sarebbe sulla base di 1,6 milioni. Inizialmente il ricavato dell’alienazione dei cinque gioielli di famiglia era di 21 milioni di euro. Ora l’obiettivo è di riuscire a ricavare 15/16 milioni. Un risultato obiettivamente non facile da raggiungere. A conferma che quello di Campione è un puzzle difficile da comporre, il mancato versamento di 517mila euro da parte dello Stato quale contributo per il 2022 per l’assistenza sanitaria e il blocco del contributo annuale di 10 milioni di euro. A questo proposito commenta Roberto Canesi: "Entrambi i problemi, derivanti da inciampi informatici, sono in via di soluzione. Insomma, non sono situazioni che mi preoccupano". Come dire che sono ben altri i problemi che in riva al Ceresio tengono un po’ tutti sulla corda e che quindi non consentono di abbassare la guardia.

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