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‘Carovita? Municipio di Lugano poco propositivo’

Lorenzo Beretta Piccoli (Centro) replica ai contrari all’emendamento da 5 milioni: ‘Manca sostenibilità e difficoltà di applicazione senza fondamento’

(Ti-Press)
22 dicembre 2022
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«Il Municipio è stato poco propositivo, come anche i colleghi in Consiglio comunale (Cc). Hanno tutti riconosciuto che c’è un’esigenza ma senza offrire reali risposte». È amareggiato Lorenzo Beretta Piccoli. Doppiamente. In primo luogo, la maggioranza del legislativo ha respinto lunedì sera in seduta l’emendamento al Preventivo 2023 targato Centro e Ps-Pc che proponeva di erogare un aiuto straordinario di 5 milioni ai ceti medio e basso colpiti dal carovita. In seconda battuta, gli incoraggianti risultati d’esercizio del pre-Consuntivo 2022, che «dimostrano ancora una volta che l’argomento principale di chi si è espresso in modo contrario, la mancata sostenibilità finanziaria, non ha fondamento».

‘Il moltiplicatore non è uno yo-yo’

Il capogruppo del Centro, che con Edoardo Cappelletti (Pc) aveva portato avanti l’emendamento, torna dunque sul tema con delle precisazioni, all’indomani del dibattito politico in Cc e delle esternazioni del sindaco. «Ricordo che la misura da noi proposta è da considerarsi straordinaria perché straordinario è il periodo che stiamo vivendo» ha detto, prima di criticare le tesi dei contrari. «Durante il dibattito c’è chi ha anche cercato di confondere il Cc prospettando un aumento immediato del moltiplicatore. Sarebbe come chiedere un’immediata diminuzione dello stesso se i conti (come quest’anno) chiudessero in positivo. Il moltiplicatore non è uno yo-yo! È uno strumento di medio termine che serve a garantire la stabilità finanziaria dei conti della città. Nel 2017 il nostro gruppo ha proposto e ottenuto la diminuzione del moltiplicatore dall’80 al 77% perché in caso contrario con l’introduzione della tassa sul sacco i cittadini avrebbero pagato due volte per il medesimo servizio. Ciononostante eravamo stati tacciati dalla maggioranza del Municipio di irresponsabilità. I fatti ci hanno dato ragione e per fortuna il Cc allora ci aveva seguito».

‘Regolamento fattibile in un anno, o meno’

Nessun impatto sul moltiplicatore invece, anche perché «la proposta d’aiuto una tantum era limitata al 2023. Non vediamo inoltre neppure la necessità di aumentarlo nel 2024, come previsto dal Piano finanziario, se qualcuno vorrà farlo dovrà dimostrarne, cifre alla mano, la reale necessità». Secondo, presunto, aspetto: la difficoltà d’applicazione. «Il Municipio dice che sarebbe meglio utilizzare il reddito disponibile invece di quello imponibile, come proposto da noi, ma non è quella la parte vincolante dell’emendamento. Se il Municipio avesse fatto la controproposta di operare sul reddito disponibile nessuno si sarebbe stracciato le vesti, anzi. L’emendamento dava una certa flessibilità al Municipio per muoversi, che non è stata però colta. Per questo riteniamo che non siano stati propositivi».

‘Attenzione a non tagliar fuori il ceto medio’

Però, facciamo notare, è attualmente al vaglio della Commissione delle petizioni la revisione del Regolamento delle prestazioni sociali e sindaco e capodicastero Socialità hanno suggerito di operare in quell’ambito. Non si tratta di soluzioni concrete? «Il Regolamento ha delle soglie d’entrata molto basse. Ad esempio, per un cittadino singolo il reddito massimo per accedere ad aiuti sociali è attorno ai 17’000 franchi annui. Con questi criteri, anche con gli adeguamenti della soglia che suggerisce il Municipio, si taglia fuori interamente il ceto medio. In commissione ci sarà una discussione interessante, ma vediamo cosa ne verrà fuori. Sono prestazioni che vengono erogate in maniera continuativa, se si modificano pesantemente poi bisogna continuare nel tempo. Uno dei principi cardine della nostra proposta invece era che l’aiuto fosse una tantum».

La Lega? ‘Ha adottato il mantra del sa pò mia’

E la contestazione sulla base legale? Era davvero attuabile in tempo utile, ossia entro la fine del 2023, affinché fosse davvero una tantum? «Se c’è la volontà di farlo, il regolamento ad hoc si può fare entro la fine dell’anno. Anzi, credo si possa fare anche in soli sei mesi, non in dodici. Invece, i contrari hanno fatto a gara nell’elencare diverse presunte difficoltà: ‘Sa pò mia’ è stato il mantra coniugato in modi disparati dai contrari. Mantra da sempre criticato dalla Lega che ora, con nostro grande stupore, in modo compatto lo ha invece fatto proprio per respingere la proposta. Tra l’altro l’emendamento è stato formulato in maniera tale da lasciare al Municipio ampio margine di manovra proprio per poter ovviare a potenziali difficoltà d’applicazione».

Nonostante l’amarezza, il capogruppo si augura un lavoro costruttivo da parte di chi ha affossato la proposta, sia nel legislativo sia nell’esecutivo. «Il sindaco – osserva – ha dichiarato che Lugano non vuole lasciare indietro nessuno. È una dichiarazione importante. Ci auguriamo che malgrado la nostra proposta sia stata respinta, il Municipio si chini con urgenza sul tema per poter intervenire con un aiuto mirato nel 2023. Nello spirito del nostro emendamento ci aspettiamo che per i cittadini le modalità per accedere a questo aiuto straordinario saranno semplici e non burocratiche».

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