Luganese

Lunedì il verdetto del Tribunale sul Casinò di Campione

I giudici dovrebbero omologare il concordato preventivo che ha permesso di riaprire l’indebitata casa da gioco

Ti-Press
18 novembre 2022
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Scottati da tutto quanto è accaduto dall’estate 2018 in avanti (chiusura del Casinò, dissesto finanziario del Comune e inclusione dell’enclave nello spazio doganale europeo), i campionesi guardano con motivato interesse al Tribunale di Como, dove lunedì pomeriggio (ore 15) davanti ai giudici fallimentari (presidente Paola Parlati) si terrà l’udienza per l’omologa del concordato preventivo che a inizio anno ha consentito di riaprire la casa da gioco, anche se gravata da un colossale debito, che supera abbondantemente i 130 milioni di euro.

Creditori favorevoli

Si attendeva il via libera dei creditori, cui spettava l’ultima parola in quanto arbitri del futuro del Casinò. Se il piano di rientro dai debiti, presentato dalla Casinò di Campione, società di gestione della casa da gioco dell’enclave, fosse stato bocciato dai creditori, automaticamente l’unica azienda campionese sarebbe fallita. Una ipotesi che a lungo ha tenuto la comunità con il fiato sospeso. Poi, però, è arrivato l’auspicato via libera da parte della maggioranza dei 630 creditori (91,9% i favorevoli). L’udienza di lunedì pomeriggio a questo punto sembra essere un atto puramente formale. Ma in riva al Ceresio con quanto accaduto negli ultimi anni (tra Casinò e Comune sono andati persi oltre 400 posti di lavoro) sono numerosi coloro che trattengono il fiato. Una prudenza che obiettivamente non ha motivo d’essere, in quanto ragionevolmente si possono escludere sorprese. Questo perché il definitivo via libera al concordato preventivo sta scritto nei numeri che hanno convinto i giudici fallimentari del Tribunale civile di Como a consentire la riapertura del Casinò. L’udienza di lunedì si aprirà con l’illustrazione dei commissari giudiziali, professor Alessandro Danovi e avvocato Gianluca Minniti, dell’adesione dei creditori al piano di ristrutturazione dei crediti della casa da gioco. Innanzitutto, la Casinò di Campione si impegna a pagare ai creditori, nell’arco di cinque anni, 106 milioni di euro derivanti dai ricavi attesi.

Il Piano di rientro

La società prevede un incremento degli incassi, dai 41 milioni dei primi 12 mesi di riapertura della casa da gioco agli 80 milioni dell’ultimo esercizio (2026) del Piano. Una previsione di utili che deriva dalla netta riduzione dell’organico del Casinò e degli stipendi e dal taglio netto del contributo al Comune. Il Piano prevede il pagamento del 100% a dipendenti ed ex dipendenti (40 milioni di euro) entro 30 mesi dalla data di omologa. Stessa percentuale e scadenza per i crediti (12 milioni) di Erario ed enti previdenziali. Pagamento al 60% per i creditori chirografari (banca, professionisti e fornitori) dal 31 del mese dalla data di omologa ed entro il quinto anno. Il credito dei chirografari supera i 50 milioni di euro. L’ultimo capitolo riguarda il pagamento dei creditori postergati (39 milioni di euro), primo fra tutti il Comune. Il Piano prevede la facoltà di pagare anche questi crediti sino al 100% da corrispondere il 31 dicembre di ogni anno a partire dal terzo e fino al decimo anno dall’omologa, mediante l’utilizzo delle giacenze di cassa disponibili oltre la soglia dei 5 milioni di euro.

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