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Lugano tra nuovi milionari e la giocata cripto

‘Parrebbe confermato l’aumento di personaggi facoltosi’ secondo Michele Foletti, in carica da un anno come sindaco: ’Dal Piano B opportunità di crescita’

Michele Foletti, sindaco di Lugano da un anno e qualche giorno
(Ti-Press/Archivio)
10 ottobre 2022
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Nessun rimpianto per il mancato arrivo a Lugano, per il momento, del miliardario norvegese Kjell Inge Røkke, che sta cercando una residenza confacente e si è insediato al Resort di Agra, ma, secondo nostre informazioni, si è già annunciato al Comune di Collina d’Oro e ha inoltrato richiesta al Cantone per ottenere il permesso B. A esattamente un anno dalla firma e dall’assunzione formale della carica di sindaco di Lugano, al posto del compianto Marco Borradori, Michele Foletti non si straccia le vesti. Anzi. Ci accoglie sorridente a Palazzo Civico assieme al segretario comunale Robert Bregy e al direttore dello Sviluppo economico Pietro Poretti. L’incontro lo abbiamo richiesto per avere informazioni concrete, a sette mesi dal lancio, in merito alle ricadute del Plan B e al possibile legame con la crescita, nei primi sei mesi del 2022, dell’8% dei milionari a Lugano, stando al recente studio dalla società zurighese Henley & Partners.

Operazione di marketing senza precedenti

Dal punto di vista della Città, è impossibile il riscontro sul massiccio arrivo di milionari: «Ci vorrà qualche anno, bisognerà attendere le notifiche fiscali – spiega il sindaco –. Tuttavia, la tendenza all’aumento di personaggi facoltosi sembrerebbe confermata in base a ciò che ci raccontano alcune società immobiliari che, negli ultimi tempi, hanno venduto oggetti di valore e particolari». Nemmeno si può collegare questo presunto effetto all’iniziativa congiunta tra la Città e Tether, per accelerare l’utilizzo della tecnologia blockchain e sfruttarla come base per trasformare processi e servizi a favore della collettività. Intanto, però, «l’operazione, a livello di marketing territoriale, si sta rivelando senza precedenti (e praticamente a costo zero)». Lo dice con la sua cordiale pacatezza il segretario comunale di Lugano. L’annuncio risale allo scorso marzo, nel frattempo, le realtà che ruotano attorno alle criptovalute e alla tecnologia blockchain hanno suscitato e continuano a suscitare numerose manifestazioni di interesse nei confronti della Città. Le ricadute concrete cominciano a farsi sentire. Sono quantificabili? «Dal mese di marzo, ne sono arrivate almeno un paio di centinaia – risponde Pietro Poretti, direttore dello Sviluppo economico di Lugano –. Alcune realtà hanno preso casa in città; trasferendosi da Zugo, che si è lanciata nel mondo Cripto nel 2016, o dall’Italia, ma anche da realtà più lontane, come l’India. Sono inoltre arrivati profili professionali interessanti come ingegneri-imprenditori, ad esempio da Israele, Finlandia, ex-Unione Sovietica o Australia».

‘Perché arrivano? C’è effervescenza’

Perché proprio Lugano? «Abbiamo constatato che le persone interessate alle criptovalute apprezzano il fatto che le istituzioni ci abbiano messo la faccia e che in città c’è un’effervescenza e un entusiasmo tangibile – risponde Bregy –. Oltre al clima favorevole e alla posizione strategica tra Zurigo e Milano, l’aumento delle persone coinvolte in questo mondo sta creando un circolo virtuoso». Un mondo per il quale la Città ha individuato una casa proprio in centro. «Una cinquantina di aziende hanno espresso interesse al Plan B Hub», racconta Poretti. L’attrazione innescata dal Municipio sta insomma funzionando. «Chi opera con le criptovalute vuole sentirsi accettato dal mondo reale, non solo da quello virtuale», gli fa eco il sindaco mettendo in evidenza come, in sette mesi sia anche cambiato l’atteggiamento degli istituti bancari, la maggior parte dei quali, all’inizio era critica: «Diversi responsabili ci hanno contattato annunciando l’introduzione di servizi come la gestione di asset digitali. Due banche hanno comunicato l’intenzione di aprire una succursale a Lugano». Il Plan B prevede, tra l’altro, un’applicazione della blockchain e di Bitcoin su larga scala in città con impatto positivo su tutti gli aspetti della vita quotidiana dei cittadini, dalle piccole transazioni nei commerci locali a progetti più ambiziosi – come il pagamento delle tasse annuali – con l’obiettivo di offrire la possibilità di acquistare prodotti e servizi con questa nuova modalità.

8’000 persone usano il Wallet per i LVGA

In una decina di negozi, si possono già fare acquisti con Bitcoin e Tether e alcuni hotel si stanno preparando per accettare criptovalute, in vista del forum internazionale previsto al Palazzo dei Congressi il 28 e 29 ottobre. Un evento al quale sono annunciati i famigliari di Julian Assange per l’anteprima svizzera del film documentario Ithaka, un ritratto intimo della lotta del padre John per la liberazione del figlio. Ci saranno pure autorevoli personalità esperte di mercati finanziari globali e dell’ecosistema Bitcoin e sul piazzale esterno la Città ha previsto una tensostruttura con informazioni rivolte alla popolazione. Intanto, i LVGA, token di pagamento ufficiale della Città, basato su tecnologia blockchain e gestito all’interno di un Wallet (portafoglio) digitale nell’app MyLugano stanno crescendo: più di 20’000 utenti hanno scaricato l’app; di questi, oltre 8’000 stanno usando il Wallet nei 300 commerci cittadini nei quali è possibile farlo. Questa soluzione tecnologica e la 3Achain (piattaforma istituzionale blockchain promossa dalla Città), stanno suscitando l’interesse di diverse città svizzere e straniere.

Hub in centro, ‘stiamo concludendo’

Le prospettive sono promettenti. «Dei cinque obiettivi che ci eravamo posti lo scorso marzo, quando abbiamo sottoscritto la lettera d’intenti con Tether, quattro sono già stati conseguiti – mette in evidenza Foletti –. La formazione è stata avviata l’estate scorsa con la Summer School, in collaborazione con la Franklin University Switzerland e con il supporto dell’Usi (con 90 iscritti di 29 nazionalità; diversi di loro, grazie a questa esperienza e al network che hanno sviluppato, hanno avuto l’opportunità di trovare un posto di lavoro) e ce ne sarà un’altra a cavallo fra l’inverno e la prossima primavera; rivolta in particolar modo a un pubblico locale. La possibilità di spendere le criptovalute è data, anche se in fase sperimentale. Il Forum è stato organizzato per la fine di questo mese. Dovremmo riuscire a implementare entro la fine dell’anno le possibilità di saldare tasse e imposte, mentre stiamo concludendo per la casa (l’Hub) delle criptovalute in centro città».

Intanto le società che si sono installate stanno cercando profili professionali legati alle nuove attività per i prodotti connessi all’uso della tecnologia blockchain. Ciò rappresenta una buona opportunità per i giovani. Questo circolo virtuoso prende le mosse dalle Linee di sviluppo 2018–2028, documento strategico definito dal Municipio. «Queste attività sono state promosse in un contesto più generale di una Lugano innovativa e il processo è stato avviato nell’ambito della digitalizzazione dell’Amministrazione comunale avviato diversi anni fa – sottolinea Bregy –. È stato questo l’impulso che ha spinto l’autorità a lanciare tutta una serie di iniziative innovative e di trasformazione digitale a favore della città tutta e, allo stesso tempo, ne stanno approfittando, in termini di formazione e crescita di competenze anche le collaboratrici e i collaboratori della Città».

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