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Il centro polisportivo di Sigirino aspetta... Lugano

I promotori del progetto, che risolverebbe in larga parte il problema degli spazi ghiaccio nella regione, attendono un parere della Città per procedere

Un’occasione per saziare l’appetito di ghiaccio
28 luglio 2022
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Rischia di perdere il treno il centro polisportivo di Sigirino. L’attesa di un parere da parte della Città di Lugano sul maxiprogetto si sta prolungando e rischia di arrivare fuori tempo massimo. Al punto che i promotori temono di dover abbandonare l’idea, che risolverebbe, nel giro di pochi anni, in larga parte l’ormai cronica carenza di spazi per sport di ghiaccio nella regione.

‘Attendiamo fino a settembre, ottobre. Altrimenti dovremo ripiegare su altro’

«Abbiamo incontrato una delegazione del Municipio di Lugano a inizio gennaio, presentandole il progetto – spiega a ‘laRegione’ Gianni Ochsner –. Ci hanno fatto i complimenti, ma da allora siamo in attesa. Possiamo aspettare ancora poco per una loro decisione: settembre, massimo ottobre. Poi diventerebbe impossibile se non improbabile portare avanti il progetto così com’è stato concepito. Perciò si dovrebbe ripiegare su altri contenuti e sarebbe un grande peccato». Come mai il tempo stringe? Perché l’obiettivo è realizzare la struttura per la fine del 2024 o l’inizio del 2025, così da poter organizzare dei campus per le Olimpiadi di Milano-Cortina del febbraio 2026. Ci sarebbero infatti già delle squadre di curling e hockey partecipanti ai Giochi che si sarebbero fatte avanti per dei periodi di residenza all’ombra del dosso di Taverne. «Sarebbe un’opportunità da non perdere, non solo per noi, ma anche per Lugano e l’intera regione» osserva l’imprenditore.

La ‘fame di ghiaccio’

Il centro, ricordiamo, è di ampie dimensioni e vasta portata regionale. Sui sei livelli previsti troveranno posto attività industriali innovative, nonché una forte componente dedicata allo sport – in particolar modo invernale – nell’ambito della formazione dei giovani e dello svago. Saranno costruite tre piste di ghiaccio: una principale, una per l’allenamento e una per il curling. Poi una palestra multifunzionale e altri spazi, inclusi simulatori adatti a varie discipline sportive con anche neve artificiale. Completano l’offerta della struttura anche un ostello per la gioventù strettamente legato alle attività sportive, la ristorazione e degli spazi multiuso. L’investimento previsto è di 56 milioni di franchi. Si tratterebbe, soprattutto, di coprire la forte ‘fame di ghiaccio’ del Luganese. Quando si è cominciato a parlarne, nel gennaio del 2021, le principali società del settore degli sport invernali si sono dette interessate. Marco Werder (settore giovanile dell’Hockey Club Lugano), Fausta Alberti (Club Pattinaggio Lugano), Fabrizio Albonico (Curling Club Lugano), Mauro Osenda (Hockey Club Ceresio): tutti hanno evidenziato le limitate capacità attuali, la conseguente esigenza di nuovi spazi e il sostegno al progetto di Sigirino.

Terza pista sì, ma dove? Badaracco: ‘Fare chiarezza sui costi’

Dove sta l’inghippo dunque? A Palazzo civico, sembrerebbe. Se la necessità di nuovi spazi è unanimemente riconosciuta, non lo è l’eventuale soluzione. Una sarebbe il progetto già pronto. Un’altra, la costruzione di una terza pista a Cornaredo, sopra alla Reseghina. Una terza ipotesi potrebbe essere invece edificare la pista altrove. Proprio quest’indecisione sembrerebbe essere all’origine della latitanza della Città. «Per noi rimane una via percorribile, che potrebbe sanare l’impellente bisogno di spazi ghiaccio – conferma il capodicastero Sport Roberto Badaracco –. È una zona geograficamente interessante, che nei prossimi anni diventerà ancor meglio servita (il riferimento è in particolare allo svincolo autostradale di Sigirino, ndr). Potrebbe quindi essere una buona soluzione. Dobbiamo però fare chiarezza su alcuni aspetti, in particolare finanziari».

Il consenso politico per la terza pista ci sarebbe

«Dobbiamo capire bene – precisa il vicesindaco –, sia con i promotori del progetto sia con le società interessate, quale sarà l’onere finanziario della Città. Se questo dovesse superare un certo limite, per noi diventerebbe più difficile sostenerlo». La volontà insomma c’è, ma a patto che si trovi una soluzione finanziariamente equilibrata per tutti. Tenendo conto di un paio di fattori. In primo luogo, che già oggi le società che utilizzano Resega e Reseghina pagano sì un affitto, ma non i costi di gestione. Secondo, che indipendentemente dalla volontà di realizzare a medio termine una pista a Lugano, c’è un problema a corto termine e la struttura di Sigirino potrebbe risolverlo. Terzo, che oltre agli aspetti finanziari, in gioco ce ne sono diversi altri: dalla disponibilità di parcheggi alla centralità del luogo per tutti quegli utenti, e non sono pochi, che non vivono in città ma nei dintorni.

La licenza edilizia c’è già

Il discorso dunque è aperto ma, assicura Badaracco, l’intenzione è quella di arrivarne a una a breve. Una soluzione che sarebbe oltretutto favorita, osserva il municipale, da un apparente consenso politico per una terza pista emerso durante l’ultima seduta di Consiglio comunale. E poi dal fatto che i promotori del centro di Sigirino sono già a buon punto dal profilo istituzionale: il Comune di Monteceneri lo scorso ottobre ha infatti già rilasciato la licenza edilizia ed è già stata scelta la società che gestirebbe il centro: la Gemmalux Sa, con sede proprio a Sigirino. Fra i suoi scopi, da Registro di commercio, "la promozione di attività sportive e ricreative, in particolare dedicate alla formazione e all’educazione dei giovani, così come la commercializzazione di tutte le attività connesse con centri sportivi e strutture ricreative, in particolare la gestione di eventi sportivi, di attività ricreative e di ristorazione".

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