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Pasqua a Lugano, prezzi alti? 'Pesa il boom di 4 e 5 stelle'

Alberghi quasi al completo nella regione, e i ricavi sono stati di una cinquantina di franchi più elevati rispetti al 2019. Troppo? 'Legge del mercato'

Pasqua a gonfie vele (Ti-Press)
12 aprile 2021
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Splende il sole sul turismo pasquale luganese. I giorni che tradizionalmente danno il via alla stagione turistica hanno fatto registrare un'ottima affluenza nelle strutture alberghiere della regione. A confermare quanto emerso già all'indomani della festività, ci pensano le statistiche. Quelle fornite dall'Osservatorio del turismo (O-Tur) dell'Istituto di ricerche economiche dell'Usi. L'occupazione delle camere è stata nettamente superiore all'anno scorso, e fin qui c'era da aspettarselo, ma anche più alta del 2018 e del 2019. Venerdì santo ad esempio l'occupazione media era dell'86% (contro l'84% nel 2019, il 68% nel 2018 e l'8% nel 2020). Stesso valore per sabato (un po' meno dell'89% del 2019, ma più del 74% del 2018 ed evidentemente dell'8% del 2020), mentre la domenica di Pasqua le camere erano piene al 74%, contro il 68% e il 65% rispettivamente del 2019 e del 2018 e il 7% del 2020.

Il weekend è stato più lungo

Il buon andamento del lungo weekend festivo emerge ancor di più osservando i dati di giovedì e del Lunedì dell'Angelo. Giovedì l'occupazione è stata del 63%, rispetto al 54% del 2019 e al 49% del 2018 (10% nel 2020), mentre a Pasquetta eravamo al 56%: nel 2019 il dato era al 47% e nel 2018 era al 36%, solo all'8% nel 2020. Dati interessanti, ma forse ancor più lo sono quelli relativi ai ricavi medi per camera venduta: 268 franchi a camera giovedì, 285 venerdì, 284 sabato, 292 domenica e 293 lunedì. Tralasciando i ricavi decisamente contenuti dello scorso anno, emerge comunque un forte aumento di prezzo rispetto al biennio precedente, quando i ricavi erano stati i seguenti: giovedì 218 e 198 franchi (nel 2019 e nel 2018), venerdì 235 e 233, sabato 243 entrambi gli anni, domenica 234 e 243, lunedì 209 e 227. Aumenti medi di circa 50 franchi, addirittura oltre 80 franchi se si considera il lunedì nel confronto con il 2019.

‘Resta il fenomeno dei soggiorni brevi’

Come leggere queste cifre? Ne abbiamo parlato con Alessandro Stella, direttore di Lugano Region, l'ente turistico luganese. «Sono dati che un po' ci aspettavamo: già prima di Pasqua gli albergatori avevano registrato buone prenotazioni e si sentivano tranquilli. L'unico aspetto che ci perplime è l'immediato post-Pasqua. Nei giorni subito successivi, i soggiorni sono calati vistosamente». In linea con gli anni precedenti. «Sì, ma considerate le limitazioni ai viaggi all'estero ci sarebbero potuti stare anche dei soggiorni prolungati. Qualcosa in più c'è stato (come visto dalle cifre prima, ndr), ma il fenomeno dei soggiorni brevi per Pasqua si è confermato». Un trend dovuto forse «al fatto che non ci sono manifestazioni, non c'è vita pubblica, i ristoranti sono chiusi. Avranno avuto meno problemi a trattenere gli ospiti quelle strutture che possono offrire wellness o altri servizi a coté del pernottamento». A tal proposito, Stella ricorda che «la nostra strategia promozionale già da un anno enfatizza molto ciò che si può fare all'aria aperta».

Sui prezzi ha pesato il buon andamento dei quattro e cinque stelle

E poi, il discorso prezzi. «Sì, sono alti – ammette il direttore –, ma le persone hanno prenotato anche con questi prezzi: è la legge del mercato». Sì, ma le alternative erano poche per chi desiderava fare una piccola vacanza... «Infatti io penso che sia un fenomeno passeggero. Sempre per la legge del mercato, se gli albergatori vedranno che le prenotazioni non arrivano, dovranno abbassare i prezzi. È vero che quando le condizioni lo permetteranno gli svizzeri riprenderanno a viaggiare, ma è altrettanto vero che torneranno i turisti stranieri». Palla al centro quindi, mentre i prezzi elevati secondo Stella sono attribuibili anche a un altro fattore: «Sappiamo che sono andati bene in particolar modo i quattro e cinque stelle, che hanno evidentemente prezzi più elevati e quindi impattano sulla media. Se l'offerta è di qualità e la clientela ha fiducia nell'attuazione rispettosa delle disposizioni sanitarie, è disposta a pagare di più. Il prezzo aumenta ma la sicurezza la si paga».

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