Luganese

Campione, l'assegno di confine va dato ai carabinieri

I militari avevano contestato la revoca decisa dal commissario prefettizio Giorgio Zanzi. Il Comune dovrà versare loro 800'000 euro

Militari in azione all'ingresso dell'enclave (Ti-Press)
29 dicembre 2020
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Per il primo semestre dello scorso anno il Comune di Campione d'Italia dovrà risarcire i quindici carabinieri che all'epoca erano in servizio nell'enclave. Si tratta di 800 mila euro, che rappresentano la somma riferita agli assegni di confine, riconosciuti dal Comune ai dipendenti dello Stato in servizio in riva al Ceresio, al fine di eliminare ''le gravi e obiettive difficoltà in cui il personale dei carabinieri versa (...) considerato che i dipendenti statali operanti nel proprio territorio vivono nelle medesime condizioni dei dipendenti statali operanti in territorio estero di confine''. A revocare l'assegno di confine, non solo ai carabinieri ma anche agli insegnanti, era stato il commissario prefettizio Giorgio Zanzi. Contro la decisione del commissario prefettizio avevano fatto ricorso i militari. Ricorso accolto dal Tar (Tribunale amministrativo regionale) della Lombardia che tuttavia non ha annullato la revoca (giustificata dalla disastrosa situazione in cui si trovano le casse comunali) ma ha considerato illegittimo la decorrenza del provvedimento, che non poteva essere retroattiva. Infatti, i giudici amministrativi hanno stabilito che i diritti già maturati non potevano essere revocati. Come quelli che i carabinieri in servizio a Campione d'Italia avevano maturati fra il gennaio e il giugno dello scorso anno.

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