Luganese

Turismo, trenta idee per la Val Colla e la Capriasca

Nuovi percorsi, strutture ricettive e ricreative, più offerta agrituristica: presentati a Lugano i risultati dello studio per la valorizzazione del comparto

Il direttore dell'ente turistico Lugano Region Alessandro Stella (Ti-Press)
4 marzo 2020
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Personalizzare il viaggio. Per il direttore di Lugano Region Alessandro Stella il punto su cui insistere per migliorare l’offerta turistica è questo. «Sempre più turisti chiedono di personalizzare la propria esperienza: non si accontentano più dei pacchetti preconfezionati». Considerazioni che valgono in particolar modo per chi fa più fatica del centro città ad attrarre i visitatori: Capriasca e soprattutto Val Colla. Per valorizzare il potenziale dei propri quartieri ‘alti’ - Valcolla, Sonvico, Villa Luganese e Cadro – la Città ha commissionato uno studio assieme all’ente turistico e all’altro grande Comune della zona, Capriasca appunto. I risultati sono stati presentati ieri: trenta proposte di vario genere per arricchire l’offerta e quindi «personalizzare il viaggio».

Progetti spesso partiti dal basso, dalla società civile

«Non si tratta di un masterplan» ha precisato durante il suo intervento Barbara Conrad, responsabile del turismo per il Dipartimento finanze ed economia (Dfe). Le iniziative contenute nella trentina di pagine realizzate dallo studio Flury&Giuliani si trovano infatti in vari stati d’avanzamento e non sono di fatto vincolanti. Potranno venir attuate nei prossimi anni – l’arco temporale della strategia si estende fino al 2030 –, ma non è obbligatorio che lo siano. «Sono progetti molto spesso partiti dal basso, bottom-up – ha sottolineato il capodicastero Ambiente e territorio capriaschese Lorenzo Orsi –. I rappresentanti di Patriziati e associazioni, la società civile, hanno dato un grosso contributo. Noi cercheremo di incentivare gli investimenti, quando i progetti saranno maturi».
Una parte significativa la gioca e la giocherà anche l’Ente regionale di sviluppo del Luganese, in particolare per il coordinamento. Per quanto riguarda il finanziamento, «i progetti saranno valutati singolarmente – ha detto Conrad –. È una regione ricca di specificità ma anche di sfide, per questo valuteremo con attenzione le iniziative e le possibili forme di finanziamento pubblico e privato».

'È una regione che soffre'

Numerose attività outdoor, una capanna del Monte Bar recentemente ristrutturata e di forte richiamo, una bella natura. Non sono elementi sufficienti? «Questi e altri sono tasselli importanti – l’osservazione di Stella –, ma ci vuole una rete intera di proposte diverse, da quelle low coast a quelle più sofisticate, affinché si possa disegnare sul turista un vestito su misura. Oggi c’è un potenziale incredibile, ma mancano i motivi per andare su: per questo è una regione, soprattutto la Val Colla, che soffre. Mancano sia strutture ricettive che ricreative e su questo dovremo lavorare». «Siamo la città svizzera con più verde (non urbano, ma in termini generali a seguito delle aggregazioni, ndr): è un motivo d’orgoglio, ma anche di impegno per cercare di valorizzarle al meglio» ha aggiunto il sindaco di Lugano Marco Borradori.
E si ritorna così alle trenta proposte, che viaggiano fondamentalente su tre assi portanti: la messa a punto di percorsi ricreativi definiti circolari, tra fondo, media e alta valle; lo sviluppo di un centro sportivo diffuso per la promozione di attività sportive all’aperto o al chiuso; il potenziamento dell’offerta agrituristica e degli alpeggi. Nuovi sentieri quindi, un B&B a Scareglia, riattivazione del rifugio forestale Piandanazzo, un nuovo Parco naturale regionale al Camoghé, creazione di alloggi per gruppi in soggiorni sportivi: queste solo alcune delle idee per rilanciare l’area verde del Luganese. A breve termine comunque, il prossimo passo da fare sarà firmare una convenzione di collaborazione per l’implementazione della strategia fra gli attori coinvolti.

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