Luganese

Affari (sporchi) a 4 ruote, chiesti 28 mesi

Il processato era già stato al centro delle vicende Topcars e 'Muscle cars'. Le difesa obietta; domani la sentenza

Ti-press
5 febbraio 2020
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Dopo quasi un anno in cella vorrebbe uscire e, dice, ricominciare in qualche altro campo di attività, magari vendere apparecchi per la depurazione dell’acqua. Siccome, spiega, alla fine «rimanendo attaccato al settore delle auto, prima o poi ci ricasco». E di ‘ricaschi’ è piena la fedina penale del 53enne sotto processo alle Assise criminali di Lugano, un ex meccanico, ex carrozziere, anche ex pilota amatoriale nelle categorie turismo. Poi venditore di macchine usate.

Incorreggibile

‘Compreresti un’auto usata da quest’uomo?’ recita un famoso adagio. Qui c’era pochissimo da fidarsi. Truffe grandi e piccole, contachilometri taroccati, ricettazione di macchine rubate, raggiri, astuzie per nascondere i soldi. È stato al centro di alcuni grandi casi del malaffare automobilistico luganese, come quello della ‘Topcars’ di Lamone, poi della Gto di Canobbio, nell’ambito dell’inchiesta ‘Muscle cars'. Condanne in serie si diceva, le più importanti dal lontano 2006 , prima con la Topcars per finti sinistri e auto rubate – venne rimesso in cella dopo solo un mese di libertà provvisoria – e tre mesi dopo fu nuovamente preso con le mani su vetture provento di furto. ‘Farò il pasticcere’ disse al giudice dei provvedimenti coercitivi. Che gli credette. Risultato,: tempo 4 mesi ed ecco nuovi reati, nuovo arresto. Tra i precedenti pesano i tre anni e mezzo per la vicenda delle ‘Muscle cars’; ma a colpire, ha detto ieri la procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti, è il ripetersi ininterrotto delle stesse situazioni. La richiesta di pena è di 28 mesi, comprensiva del tempo non scontato siccome in libertà provvisoria. La difesa chiese la condanna massima ad un anno, cioè praticamente la scarcerazione.

'Crede di essere al di sopra della legge'

Questa particolare tendenza a delinquere dell’imputato è il motivo del suo deferimento davanti alle Assise criminali. Siccome quelli oggetto del nuovo procedimento «non sono fatti particolarmente gravi» se considerati singolarmente. «È un seriale, pensa di essere al di sopra della legge». ha detto la pp. Lui, tra una lacrima e l’altra, qualcosa ammette: truffe alla assicurazioni, sotto diverse forme. Incidenti creati ad arte, schiacciando sotto le ruote una costosa bicicletta , o ammaccando artificialmente le carrozzerie per simulare una grandinata. O il vecchio trucco del contachilometri 'rinfrescato' oprima di vendere una vettura. Nega di aver fatto carte false per abbassare il valore delle sue proprietà agli occhi della moglie con cui si stava separando: un’ auto presa ‘in prestito’, un conto bancario sotto altro nome. Moglie invero pedinata, grazie a un Gps montato di nascosto sulla vettura della consorte, minacciata e insultata; qui l'accusa è di coazione. In questo turbinoso giro di ‘affari’ era spalleggiato da una cerchia di amici. Si parla di ‘favori’ reciproci. Contro di essi la Procura a messo condanne per decreto d’accusa, peraltro non ancora cresciute in giudicato, siccome vi sono state delle opposizioni. Un gruppo di amiconi, che non esitava ad aiutarsi nei più loschi affari, dai finti incidenti alla intestazione di conti bancari, specie quando il 53enne imputato ha iniziato a trovarsi nei guai. Abbastanza significativo che durante la perquisizione, siano stati trovati oltre 23mila franchi  in contanti a casa sua, 8mila in macchina,, oltre a 50mila in un paio di conti bancari. In sede difensiva, l’avvocato Samantha Grapsi ha invocato l’assoluzione da una serie di imputazioni, specialmente nell’ambito della truffa processuale e della coazione. La sentenza domani alle 14.

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