Luganese

Lugano, diciotto i papabili per il post Jelmini

Numerosi i profili individuati dalla commissione, ma per una lista bisognerà aspettare l’anno nuovo. Confermati nella rosa i cinque nomi sin qui trapelati

14 novembre 2019
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«Sarà una lista variegata, con le diverse anime del partito, di battaglia. Neanche uno dei candidati sarà una scelta di ripiego». All’indomani dell’annuncio di Angelo Jelmini di non ricandidarsi per la prossima legislatura, è con il presidente della sezione luganese del Ppd Angelo Petralli che facciamo il punto su quello che di fatto ha rappresentato il lancio della campagna elettorale per elezioni comunali di aprile 2020.

«Al momento, di ufficiale non c’è ancora nulla» sottolinea. E non potrebbe essere altrimenti: il termine per consegnare le liste è fissato al 27 gennaio. Tuttavia, la commissione cerca – presieduta da Claudio Bignasca – è già attiva. Numerose le persone contattate, e alcuni nomi per la successione al municipale sono già trapelati. A farli alla ‘Regione’ ieri è stato l’ex consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, che parlando di nomi validi ha citato Michel Tricarico, Lorenzo Jelmini, Nadia Ghisolfi, Sara e Lorenzo Beretta Piccoli. «Sì, posso dire che questi cinque nomi sono tutti nella rosa – conferma Petralli –, ma ne abbiamo diversi altri». Sono diciotto infatti le possibili candidature prese in considerazione finora dalla commissione. E se difficilmente una lista ufficiale per il Municipio verrà presentata prima di Natale, nelle prossime settimane è prevista un’audizione dei papabili. «Saranno ascoltati tutti in un modo un po’ particolare – rivela il presidente –. Non sarà la commissione a interrogare, ma saranno i candidati a esporre le proprie idee, le proprie impressioni e le proprie visioni sulla città».

Per Petralli, il bilancio di Jelmini in Municipio è «senz’altro positivo». «Come capacità, secondo me è il migliore dell’esecutivo. Il problema è che i dossier che ha in mano non sono semplici da risolvere». E anche per questo, è importante scegliere con attenzione i candidati in quanto «dovranno essere persone in grado di gestire un impegno come quello di municipale di Lugano».

Il presidente della sezione non nasconde che l’esito delle elezioni cantonali prima e federali poi non desti qualche preoccupazione anche per le comunali. «Abbiamo fatto un’analisi e non è sicuro al 100% il municipale Ppd. Ma lotteremo fino in fondo». Il rischio è che possa raddoppiare l’area rosso-verde a scapito o del terzo seggio leghista o proprio di quello popolare democratico. Alle elezioni del 2016 infatti, il Ppd è sceso sotto al Ps, fino a diventare il quarto partito in città.

Di certo c’è che la decisione di Jelmini ha convinto alcuni indecisi a scendere in campo e in generale darà più pepe alla competizione. «Formalmente non ho ancora incontrato la commissione – spiega Lorenzo Jelmini –. Sicuramente il Municipio di Lugano è una carica importante e per chi fa politica molto interessante. Non lo escludo». Il granconsigliere, che in Consiglio comunale a Lugano è già stato capogruppo, rivolge poi all’uscente (nonché cugino) «un senso di gratitudine per quel che ha fatto e per la serietà con la quale ha gestito tutti i dossier». Non conferma di essere stata contattata, ma Nadia Ghisolfi ammette il proprio interesse: «Mi piacerebbe mettermi in lista per Lugano, darei la mia disponibilità». La granconsigliera si è trasferita da Bellinzona in città da poco, da maggio. Il consigliere comunale Lorenzo Beretta Piccoli riconosce che «ci sono state delle discussioni preliminari» e che «mi metterei a disposizione volentieri qualora ci fosse l’interessamento da parte del partito», mentre la collega ed ex granconsigliera Sara Beretta Piccoli rivela di essere «molto motivata» e di aver dato anch’essa la propria disponibilità alla commissione. Dei contatti sono stati ammessi già ieri anche dal capogruppo in Cc attuale, Michel Tricarico, che ha mantenuto un profilo più discreto al momento sull’argomento, confermando tuttavia un suo interessamento.

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