Luganese

'L'imam di Lugano si è sempre opposto al fanatismo religioso'

Il Forum svizzero per il dialogo interreligioso e interculturale prende posizione a sostegno del socio-fondatore

Socio-fondatore del Forum sempre aperta al dialogo ©Ti-Press
6 novembre 2019
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Samir Radouan Jelassi si è "distinto per il grande impegno nel dialogo, mostrandosi una persona aperta, che promuove attivamente una maggior conoscenza e integrazione della società", sono le parole della presa di posizione del Forum svizzero per il dialogo interreligioso e interculturale, in merito alla vicenda che coinvolge l'imam di Lugano-Viganello. Il testo giunto in redazione esprime al capo della moschea tutto il suo sostegno.

Lo ricordiamo, all'imam Jelassi – socio-fondatore del gruppo interculturale con cui intercorre una collaborazione decennale – la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) aveva respinto la domanda di cittadinanza svizzera (lo scorso settembre) per un presunto coinvolgimento in attività di terrorismo islamico. La Sem avrebbe espresso il suo 'niet' in seguito all'emersione "di indizi concreti" che ne dimostrerebbero "una presumibile" vicinanza (benché non ci siano provvedimenti giuridici in atto). 

Tornando alla presa di posizione del Forum, l'uomo, "oltre a essere attivo in prima persona, ha sempre coinvolto la sua famiglia e la sua comunità" nelle attività dell'associazione, "volte ad aprire il dialogo sia a livello interpersonale e a livello di gruppo nella società". E, come se non bastasse, "ha sempre manifestato la sua opposizione alla strumentalizzazione della religione, al fanatismo ed all’estremismo".

Per evitare qualunque forma di radicalizzazione, l'imam di Lugano-Viganello sostiene che la comunità debba raggiungere i giovani per "integrarli nella società in cui viviamo assieme", si legge ancora.

In chiusura, il Forum auspica la risoluzione della vertenza e che a Jelassi "venga riconosciuto il suo impegno attivo verso integrazione e convivenza pacifica di tutti".

In seguito a questa vicenda, il Gruppo esprime altresì la sua preoccupazione: "La convivenza è lacerata da processi sommari sulle minoranze di gruppi etnici, sociali o religiosi, auspica che tutte le componenti della nostra società superino i pregiudizi che sono all’origine di tutti i discorsi razzisti".

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