Luganese

Referendum contro l'aeroporto, Verdi in campo

Il movimento ambientalista sostiene la raccolta di firme per chiedere la chiusura dello scalo luganese ed evitare ulteriori 'investimenti fallimentari'

5 novembre 2019
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I Verdi del Ticino scendono in pista. E si schierano in prima linea per sostenere il referendum contro il rilancio dell’aeroporto di Lugano Agno, deciso ieri dal Gran Consiglio ticinese. “Per uno scalo che negli ultimi 13 anni ha solo accumulato debiti e che ora si trova senza voli di linea, abbandonato dalle compagnie aeree (Swiss compresa) poiché i collegamenti verso Lugano non sono gestibili in maniera redditizia, è ora di pianificare con saggezza un’uscita ordinata invece di compiere ulteriori investimenti fallimentari”–si legge nel comunicato stampadiramato questo pomeriggio. Gli stessi sottolineano come “l’inevitabile declino» dello scalo luganese sia connesso all’incremento di altre forme di trasporto pubblico” e puntano il dito contro “l’incapacità della classe politica di anticipare il futuro preferendo basarsi sulla buona volontà altrui e sui sogni (...) Dal 2006 il contribuente luganese ha già pagato 37 milioni di franchi, e, con il piano di rilancio previsto, ne verranno chiesti, complessivamente, altri 67 milioni. Il risultato degli investimenti e dei continui e fiduciosi piani di rilancio perpetrati in questi 13 anni è stato purtroppo il definitivo abbandono di Swiss dallo scalo, e una costante e profonda incertezza lavorativa dei 70 lavoratori impiegati. Oggi le famiglie meritano serietà da parte della classe politica e la garanzia, per gli impiegati, della possibilità di una solida ed efficace riconversione professionale e non il perpetrare di false speranze basate solo su utopie e sogni di gloria”.

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