Campione d'Italia

Ancora un nulla di fatto in Prefettura

L'incontro con Ignazio Coccia non ha portato, come era prevedibile, a fatti concreti. I sindacati pensano a una manifestazione romana

Pronti a scendere a Roma (Ti-Press)
1 ottobre 2018
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Peggio non poteva andare. Dietro il carosello “stiamo lavorando” ripetuto dagli esponenti di governo che hanno deciso di non rilasciare più dichiarazioni, si coglie che la politica non è ancora entrata con la testa nel problema Campione. La conferma è giunta dall'incontro che la Rsu e le Organizzazioni sindacali dei 482 ex dipendenti del Casinò hanno avuto questa mattina con Ignazio Coccia, prefetto di Como, che lo scorso 4 settembre aveva annunciato un incontro con il capo di gabinetto del Ministero dell'Interno. Incontro che non c'è stato. E neppure ci sarà. Come fanno sapere i sindacalisti in un preoccupato comunicato in cui si legge che “il Prefetto pur manifestando viva preoccupazione per la situazione della comunità Campionese,  che si aggrava di giorno in giorno, ha comunicato che non era in grado di anticipare una data per l'incontro con il Ministero dell'Interno né ipotizzare un percorso con date o ipotesi di sviluppo della vicenda Campionese''. Insomma, un nulla di fatto, che più nulla non poteva essere. La delegazione sindacale, a fronte delle parole del prefetto Ignazio Coccia, per l'ennesima volta, ma sostanzialmente inascoltati da chi compete risolvere i problemi dell'enclave, hanno ribadito in coro la delusione e la preoccupazione che a fronte di impegni precisi da parte dei Palazzi della politica romana, che hanno in mano il destino di Campione, possano ingenerare tensioni e azioni di difficile gestione. Da qui la decisione di organizzare un manifestazione a Roma che ''sia di richiamo e di sollecito alla politica sulla necessità di aprire con urgenza il Casinò che a tutt'oggi registra una perdita di oltre 13 milioni di euro che avrebbero consentito di scongiurare l'ipotesi di licenziamento in atto, nonchè di soddisfare le necessità della cittadinanza di Campione''.

La reazione al nulla di fatto da parte degli ex dipendenti del Casinò è stato immediata: a mezzogiorno hanno occupato il Municipio, dove un'ora prima il commissario prefettizio Giorgio Zanzi aveva ricevuto la Rsu e le Organizzazioni sindacali dei 102 lavoratori del Comune. Anche dall'incontro con l'ex prefetto di Varese la convinzione che a Roma non si sono ancora resi conto di quanto sta accadendo a Campione. ''Stanno lasciando crescere l'emergenza occupazionale ed economica di una intera comunità'' osserva Vincenzo Falanga, sindacalista dell'Uil. Animatissima, e non poteva essere diversamente se si considera che 86 dipendenti   sono in esubero, l'assemblea del comunali. Sollecitata un'ultima mediazione, in mancanza della quale  ci saranno scioperi, manifestazioni e iniziative.

Alla occupazione del Municipio  che continuerà a tempo indeterminato si sono associati anche i dipendenti comunali e i pensionati. I sindacalisti della casa da gioco una volta tornati a Campione d'Italia hanno incontrato i tre curatori fallimentari. Un incontro tecnico, dopo l'apertura di procedura di fallimento collettivo di tutti gli ex dipendenti del Casinò.

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