L'uomo che ha ucciso l'animale con un fucile ad aria compressa sarebbe la stessa persona che ha ferito una donna un paio di mesi fa.

Continua a generare preoccupazione a Torricella-Taverne l’uomo che ha il vizio di girare armato. Ne ha parlato anche nell’edizione di ieri il ‘Blick’ raccogliendo alcune testimonianze. A cominciare da quella di Antonello Annunziata, il proprietario del gatto Puppi, tornato a casa martedì mattina sanguinante. L’animale è stato ha portato dal veterinario che gli ha estratto un piombino dalla zampa, ma non ha potuto evitare la sua morte a causa di un’embolia.
Non è la prima volta che si spara a Taverne in zona Ponte Vecchio: Katia Gianinazzi è stata colpita a una gamba un paio di mesi fa da un colpo e ritiene che a prenderla di mira sia la stessa persona già balzata agli onori delle cronache lo scorso mese di marzo. La polizia era infatti intervenuta in paese dopo aver ricevuto una segnalazione secondo cui un uomo stava minacciando una donna con una pistola in via Bicentenario.
Le forze dell’ordine hanno immediatamente bloccato gli accessi stradali e messo la zona in sicurezza. La polizia lo ha individuato nella sua abitazione. Si tratta di un quarantenne residente in paese a quanto pare già noto alle autorità. Dopo l’interrogatorio, è stato rilasciato. Impossibile dire con certezza se sia la stessa persona che nei giorni scorsi ha colpito Puppi.
Al gattile di Lugano non sono giunte informazioni relative a questo caso né ad altri episodi di animali maltrattati o uccisi. Neanche la società Protezione animali di Lugano e Dintorni (che ha sede a Torricella), tantomeno la Società protezione animali di Bellinzona (Spab)
Da noi interpellato, il presidente della Spab Emanuele Besomi, dice che «fortunatamente questi non sono episodi molto comuni. Capitano due o tre volte all’anno, per quanto ne sappiamo». Difficile insomma quantificare il fenomeno, però, «oltre che pericolo per persone e animali, è decisamente un atto “barbarico”. Posso capire che alcuni gatti possano dare fastidio o creare problemi. D’altronde, fanno parte della nostra vita quotidiana (in Ticino ci sono almeno 60-70mila esemplari di gatti) e in una maniera o nell’altra dobbiamo conviverci, magari adottando misure per evitare che sconfinino nell’orto piuttosto che (in particolare i non castrati) lascino tracce indesiderate».
Rispetto invece ai casi di avvelenamento, prosegue il presidente della Spab, «ogni singolo caso è di troppo e merita una denuncia, ne capitano una ventina all’anno. L’avvelenamento è più subdolo, perché è un atto premeditato che farà soffrire l’animale».