
Ruba il nome ai versi di Fabrizio De Andrè - 'I segni di una pace terrificante' - la manifestazione “antirazzista, antifascista, anticapitalista e contro ogni frontiera" convocata per sabato a Molino Nuovo (ore 14). La notizia della manifestazione luganese, per la quale non risulterebbe emessa alcuna autorizzazione, sta trovando ampio spazio su siti e pagine social della sinistra alternativa. Lungo e articolato il comunicato, con una sola 'dimenticanza': i promotori dell'iniziativa restano nell'anonimato.
"Provano a farci credere che va tutto bene…", esordisce il volantino, per poi elencare una lunga serie di avvenimenti più o meno recenti che proverebbero il contrario, dalla morte di un migrante a Brissago alla visita della parlamentare israeliana Tzipi Livni a Lugano, passando per presunti attacchi neonazisti e reclami più generali: "la polizia perseguita, deruba, sequestra e picchia, mentre interi quartieri popolari vengono perquisiti in nome della sicurezza per difendere il lusso. In tutto il Ticino se non hai la pelle bianca vieni fermata/o, perquisita/o, pestata/o, deportata/o da polizia e guardie di confine. (...) In Ticino chiudono e reprimono qualsiasi idea ed espressione di libertà, di socialità e d’aggregazione. Dal bar allo stadio ai concerti tutto è controllato, pacificato, svuotato e commercializzato. La scuola, sempre più allineata ai proclami delle destre nazionaliste, è una cinghia di trasmissione dello sfruttamento neoliberista. A Lugano si cavalca la speculazione edilizia per costruire il campus universitario più costoso ed elitario d’Europa. Giornalist*, media locali e portali on line fomentano il clima d’odio e di paura, modificando e distorcendo i fatti e la realtà. In questo modo contribuiscono a creare insicurezza e giustificano uno stato securitario."
Ma "nonostante tuto qualcuno non ci sta!", esclamano gli autori. "Sappiamo che il decoro di questo cantone infame è soltanto la faccia bianca di una banda di uomini d'affari, masoni e capitalisti nostrani." Ecco dunque l'invito alla marcia, "contro chi vuole spegnere le anime in rivolta". Affaire à suivre.