
Il pericolo di una bolla immobiliare è aumentato in Svizzera, stando agli economisti di UBS: il relativo indice calcolato dagli esperti dell’istituto si è attestato nel quarto trimestre 2015 a 1,41 punti, contro 1,34 punti del rilevamento precedente. E Lugano – come riportato dall'Ats – entra a far parte delle regioni da allarme rosso. L’UBS Swiss Real Estate Bubble Index – questo il nome dell’indice – è rimasto quindi nella zona di rischio, informa l’istituto in un comunicato odierno. A spingere verso un ulteriore rialzo è la crescita dell’indebitamento ipotecario, che ha superato di gran lunga l’andamento dei redditi, come non accadeva ormai dal 2010. Nel periodo in rassegna l’indebitamento ipotecario delle economie domestiche è aumentato del 3,2% rispetto all’anno precedente: un valore basso rispetto al passato, ma se nel contempo si tiene conto dell’andamento dei redditi – che dovrebbero essere scesi di circa lo 0,5% nel 2015 – la crescita è la più marcata degli ultimi cinque anni. L’indice è inoltre è ancora sostenuto dai prezzi della proprietà di abitazione. In termini nominali sono aumentati solo dello 0,5% su base trimestrale e di circa il 2% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, al netto dell’inflazione il tasso di crescita è stato di quasi 1 punto percentuale oltre i rincari medi degli ultimi due anni. Visto che le attese sono quasi unanimi nel prevedere tassi ancora bassi a lungo, non è previsto alcun netto calo della domanda di investimenti per l’alloggio in proprietà. Complessivamente UBS classifica 16 regioni come critiche, vale a dire con alta probabilità di correzione dei prezzi: fra queste nel quarto trimestre è entrata a far parte anche Lugano, a causa dei rincari dei prezzi delle abitazioni superiori alla media. Altre 13 zone in Svizzera – fra cui Locarno – vengono considerate da monitorare, vale a dire dove una correzione è ritenuta probabile. Un segnale di cessato allarme arriva per contro soprattutto dalle regioni turistiche, dove l’eccesso di offerta e la forza del franco hanno messo sotto pressione i prezzi degli immobili residenziali. A fronte del calo dei prezzi, Davos e l’Alta Engadina sono state declassate da regioni a rischio a regioni sotto osservazione.