Locarnese

‘Ora sto meglio, posso vivere, ma se penso al futuro ho paura’

A parlare è la ticinese lasciata in fin di vita, il 21 ottobre 2021, da un colpo di fucile sparato dall'ex compagno, a processo per tentato assassinio

27 novembre 2023
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«Oggi sto molto meglio, chiaramente non è facile essere qui, faccio fatica, ma ho bisogno di parlare». Si è fatta coraggio e ha scelto di dire la sua, la 24enne ticinese che il 21 ottobre 2021 era stata lasciata in fin di vita dal suo ex compagno, il 22enne (20enne all’epoca dei fatti) del Canton San Gallo che le aveva sparato con un fucile a Solduno e che oggi si è presentato presso la Corte delle Assise criminali a Lugano, dove deve difendersi, tra le altre cose, dall’accusa di tentato assassinio (subordinatamente tentato omicidio).

«Ci sono voluti due anni per iniziare a stare meglio, ho dovuto affrontare un percorso psicoterapeutico per elaborare il trauma ed è stata dura, perché oltre al dolore psicologico c’era anche quello fisico – ha dichiarato in aula (dove non era più presente l’imputato) la ragazza, che ha seguito la prima parte del dibattimento in una stanza separata –. Ho avuto diverse complicanze e solo dopo febbraio 2022 ho iniziato pian piano a guarire. Ancora oggi ho problemi con l’alimentazione e necessito di vedere settimanalmente uno psicologo, ma sto meglio».

Una relazione complicata: ‘Lui mi controllava, io ero fragile e avevo paura’

Riguardo alla relazione con l’imputato, terminata circa tre mesi prima del drammatico evento, la 24enne ha affermato che «a un certo punto ho iniziato ad avere paura, lui era molto geloso e possessivo, mi controllava e io inizialmente nemmeno lo sapevo, tanto che più volte mi sono spaventata perché non capivo come facesse a trovarmi sempre. L’ho scoperto un giorno per caso, non volevo che continuasse ma lui mi ha obbligato a mantenerla minacciando di fare del male a me o alla mia famiglia».

Un’imposizione andata a buon fine anche perché «ero molto fragile. A volte mi diceva che ero la donna più importante della sua vita, altre mi trattava malissimo, dicendo che ero un cane e che dovevo starmene in un angolo. Io purtroppo gli credevo quando diceva che in realtà mi amava e più volte ha minacciato di suicidarsi se lei lo avessi lasciato, arrivando persino a simulare un'impiccagione davanti a me. Inoltre ero completamente sola, non riuscivo a parlare con nessuno, mi sentivo inferiore a chiunque e sono arrivata a pensare di meritare una persona come lui. Poi, parlandone anche con la mia psicologa, mi sono resa conto che non era così».

Tanto che, dopo essere infine riuscita a troncare la relazione, «iniziavo a volere stare meglio e ad avere progetti, come ad esempio ottenere la patente di guida. Volevo uscire dalla relazione con lui per tornare a vivere. Avevo paura di lui e anche a girare da sola, soffrivo di attacchi di panico continui, ma ci tenevo a stare meglio e provavo ad andare avanti, con il supporto di persone vicine e della famiglia, nonché del mio nuovo compagno».

‘Pensavo di morire

Un tentativo di ritrovare serenità stroncato di colpo la sera del 21 ottobre 2021... «Quando sono riuscita a liberarmi, sono corsa giù dalle scale senza fermarmi e senza voltarmi. Sentivo che era dietro di me, molto vicino, poi a un certo punto mi è sembrato più lontano». Ed è in quel momento che è stata colpita dal colpo di fucile... «Ho continuato a urlare aiuto, ma facevo fatica a respirare e sentivo che stavo perdendo conoscenza. Avevo paura di morire. L'ultima immagine che ho è quella del soccorritore che mi diceva di rimanere cosciente».

Un episodio che ha inevitabilmente segnato anche la relazione con il compagno di allora, con il quale oggi convive... «Inizialmente ci siamo ulteriormente avvicinati, ma poi ci siamo lasciati, perché era troppo, avevamo sensi di colpa ognuno nei confronti dell’altro, mi sentivo responsabile di quanto capitatogli. Ma l’amore c’era e alla fine piano piano ci siamo riavvicinati».

‘Temo che possa tornare a farmi del male, non credo sia pentito’

Ora che il sangallese è in prigione, «sento che posso vivere, che la mia famiglia è al sicuro ed è quello che mi ha fatto andare avanti in questi due anni. Ma se penso al futuro ho paura, temo che un giorno possa tornare a cercarmi per farmi del male, non credo sia pentito».

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