Locarnese

Locarno, il Cisl si siede a tavola con i liceali

Lettera al Decs per la questione del servizio refezione scolastica dell’istituto, dopo le lamentele degli studenti e la nota protesta dei microonde

Il Liceo di Locarno
(Ti-Press)
24 novembre 2022
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La pausa pranzo è sacra. Lo è anche per gli studenti di qualsiasi età e istituto scolastico costretti, per la distanza che li separa dal proprio domicilio, a far capo alle mense scolastiche. Luoghi che dovrebbero essere accoglienti, idonei a tale scopo come capienza e servizio, con cibo di qualità offerto loro. Ciò che, purtroppo, non è sempre il caso. Ed ecco che qualche voce di protesta, da parte degli allievi, in passato si è levata per far sentire le proprie ragioni e manifestare la propria insoddisfazione. È stato il caso, ad esempio, del Liceo cantonale di Locarno, che in un recente passato (gennaio 2021) aveva fatto parlare di sé per nota ‘protesta dei microonde’, con la quale gli studenti richiamavano l’attenzione del Cantone (Decs), in piena pandemia, sul disservizio legato alla mancanza di un numero sufficiente di questi elettrodomestici per riscaldare il cibo portato da casa nella piccola buvette della sede. Il Dipartimento (Ufficio refezione scolastica), sottoposto a critiche da più parti, in replica alle accuse del Comitato studentesco si era chinato sulla questione. Lo aveva fatto ribadendo come il numero di forni a microonde a disposizione (due) fosse sufficiente (700 circa gli alunni dell’istituto).

Ecco allora che a dar man forte alle rivendicazioni degli alunni ci pensa il Cisl, il Convivio intercomunale dei sindaci del Locarnese, che ha pronta una lettera da recapitare al Decs. In essa ricorda, innanzitutto, il compito istituzionale dell’ente pubblico ("offrire i servizi migliori e di maggiore qualità possibile. Una missione che è ben chiara a tutti"). Comprendendo le motivazioni che stanno alla base "della scelta di concentrare il servizio di refezione al centro scolastico della SPAI, volendo da un lato mettere a disposizione degli allievi ristoranti scolastici e mescite con offerte il più vantaggiose possibili e nel contempo con prodotti di qualità", il Cisl sottolinea come questi due obiettivi non siano affatto stati pienamente raggiunti. Anzi, lo stato attuale delle cose sembra segnare una rotta in direzione diametralmente opposta a quanto auspicato. In pratica "la mensa del Liceo, che funge anche da luogo di socializzazione non è in grado di accogliere un gran numero di allievi, non serve una varietà di pietanze sufficiente e si creano comunque delle code che mal si sposano con la pausa pranzo dei ragazzi, quasi sempre limitata a 45 minuti". Questo fa sì che per molti di loro, sia dunque impossibile gustarsi un piatto caldo sul mezzogiorno. Quello che è considerato un pasto importante dal punto di vista nutrizionale (in tempi in cui si parla tanto di educazione alimentare), si traduce spesso in un panino consumato, oltretutto, all’aperto o in luoghi di fortuna (anche quando le giornate non sono di quelle che invitano a stare all’aria aperta, complici brutto tempo o freddo).

Sempre secondo il Cisl, già la presenza dei fornetti testimonia dell’inadeguatezza del servizio offerto agli studenti dalla buvette.

Fatte queste considerazioni, il ‘compito’ assegnato dal Convivio dei sindaci al direttore del Dipartimento è quello di adoperarsi nella ricerca di alternative per accrescere gli spazi a disposizione degli studenti, in modo che sia permesso loro di consumare il pasto portato da casa e riscaldato a scuola.

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