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A Locarno attorno alla Rotonda... si fa quadrato

Anche dopo l’ennesimo pestaggio, tra chi lavora in zona non emerge un quadro così negativo. E per il Municipio ‘in generale la situazione è migliorata’

14 ottobre 2022
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La brutale aggressione del branco (almeno in sei tra ragazzi e ragazze) ai danni di un 26enne richiedente asilo srilankese, avvenuta tra venerdì e sabato, ha riacceso i riflettori sul problema della violenza giovanile a Locarno e in particolare nella zona della Rotonda di Piazza Castello. Un’area quest’ultima – che comprende anche il piazzale del Palacinema e la strada che dalla Piazza Grande porta al sottopasso per accedere alla rotonda, passando davanti al bar Castello – che negli ultimi anni è stata spesso teatro di disordini ed episodi deplorevoli, con uno in particolare che ricalca drammaticamente quanto capitato lo scorso weekend: il 4 dicembre 2021, due giovani erano finiti in manette per aver pestato – assieme ad altri ragazzi, mai identificati – un 18enne e avevano dovuto rispondere dell’accusa di tentato omicidio, prima di venir condannati per aggressione.

Una brutalità inaudita che si è ripetuta a meno di un anno di distanza nello stesso luogo, dove ci siamo recati – mentre le indagini da parte degli inquirenti per ricostruire l’esatta dinamica e individuare gli assalitori proseguono – per capire come sta effettivamente vivendo questa situazione chi, volente o nolente, nei pressi della Rotonda passa le sue serate, perché ci lavora.

C’è chi ha paura ‘a girare da sola’, ma tanti si dicono ‘tranquilli’

«Chiudendo alle 20 diciamo che "schiviamo" il problema – ci dicono nel distributore di benzina City Shop, su via Luini –. Piuttosto è al mattino che a volte arrivano a fare colazione, dopo aver passato la nottata a divertirsi, ma devo dire che non abbiamo mai avuto particolari problemi. Certo che quando si sentono e si vedono certe cose (riferendosi al video dell’aggressione, ndr) un po’ di preoccupazione c’è, ma devo dire che la polizia è molto presente e ci fa sentire al sicuro. Prima che venissi qui a lavorare, qualcuno mi aveva messo in guardia sulla zona, in realtà la situazione è più tranquilla di quello che mi aspettavo».

«Io invece ammetto che a volte ho paura – interviene la collega più giovane –. In particolare quando stacco dal lavoro e devo prendere il bus da sola. La rotonda ormai tra noi giovani è nota per essere un luogo in cui possono accadere episodi del genere, perché è vicina ai ritrovi ma poco sorvegliata. Io stessa ho degli amici che sono rimasti coinvolti in dei casini lì».

Poco più in là, un "kebabbaro" molto in voga proprio tra i giovani che passano le serate nella zona… «Secondo me oggi è più sicuro di una volta», afferma convinto il responsabile, che dopo aver a sua volta sottolineato la presenza quasi costante delle forze dell’ordine, fa notare come «il problema non è la zona o chi la controlla, ma la mentalità e l’educazione di certe persone».

Una versione confermata anche al bar-ristorante Movie, dove pur condannando la brutalità del recente episodio, ci dicono che «in generale per Locarno non è niente di nuovo, i casini sono sempre capitati, gli attaccabrighe non sono mai mancati, ma solitamente si riesce a gestirli».

Al vicino Bar Selz una dipendente fa notare un aspetto interessante… «Rispetto a una volta, vedo molti più "branchi" di giovani e l’orario in cui capitano i disordini si è abbassato, capita sempre più spesso che gli animi si scaldino già verso le 20. E se è vero che certe cose sono sempre successe, lo stesso ora sembra accadere con più frequenza. La polizia è piuttosto presente, anche se a volte ci si chiede come mai non sia possibile intervenire in maniera più incisiva, visto che spesso si tratta di personaggi ormai noti alle autorità».

Zanchi: ‘A livello di prevenzione abbiamo già fatto tanto, i dati lo confermano’

Questioni che abbiamo girato al responsabile del dicastero Sicurezza (e Città dell’energia) Pierluigi Zanchi… «In generale, in tutte le città ci sono dei luoghi di ritrovo che vanno per la maggiore tra i giovani (ma non solo) e che di conseguenza a livello di sicurezza diventano zone "calde" – afferma il rappresentante dei Verdi e Indipendenti, eletto nel Municipio cittadino della primavera 2021 –. Per Locarno, la Rotonda di Piazza Castello lo è effettivamente diventata negli ultimi anni, in particolare dopo che si è intervenuti ad esempio sul lungolago e in stazione. Lì vicino ci sono diversi esercizi pubblici e l’ampio sottopasso che porta all’interno della Rotonda ha un certo appeal quale punto di ritrovo, di conseguenza sulla massa è anche più probabile che si sviluppi qualche problema in più. Proprio per questo ci tengo però a sottolineare che negli ultimi anni è stato fatto molto, sia a livello di prevenzione che di repressione e in generale la situazione è già migliorata».

In quest’ultimo ambito, Zanchi sottolinea come nella zona «le ronde della polizia sono state aumentate – affidandoci anche a dei "securini" tra Natale e Capodanno – e sono effettuate con regolarità sia dalla Comunale che dalla Cantonale», ma quando gli chiediamo se visto quanto successo non sia il caso di intensificare i controlli, risponde che «non è così facile, non è solo una questione di volontà ma anche di effettivi e al momento in seno al Corpo cittadino mancano almeno sei agenti rispetto all’organico a preventivo. Idealmente ci piacerebbe rimpolpare i ranghi al più presto, ma è una decisione municipale e bisogna tenere in considerazione le finanze cittadine».

Scartata anche la possibilità di installare delle telecamere nel sottopassaggio («sarebbero facilmente raggiungibili e quindi sarebbe altrettanto facile danneggiarle o coprirle»), meglio allora puntare sulla prevenzione più "profonda", che secondo il membro dell’Esecutivo locarnese «ha dato i suoi frutti, visto che dalle statistiche dei primi sei mesi dell’anno emerge una diminuzione generica degli interventi della polizia sul territorio di oltre il 30 per cento. Tra le varie misure, abbiamo riattivato il Gruppo operativo giovani, che era morto e sepolto. Poi, in seguito all’episodio del dicembre 2021 (l’aggressione del 4 dicembre, ndr), sono stati reintrodotti anche gli operatori di strada, ancor prima di coinvolgere i Comuni limitrofi nel Progetto di prossimità del Locarnese (gestito dalla Fondazione il Gabbiano, ndr). E come detto le cose sono andate abbastanza lisce, fino purtroppo al fattaccio di settimana scorsa. Del quale voglio anche sottolineare un aspetto: se invece di filmare i presenti avessero chiamato la polizia, forse a quest’ora i colpevoli sarebbero già stati identificati».

Una mano – oltre a quella tesa dal direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, che ha parlato di un possibile intervento del Cantone a livello politico e non solo operativo («lo accettiamo volentieri, posto che c’è già un’ottima collaborazione») –, dovrebbe arrivare anche dal "riempimento" della rotonda stessa, con il Legislativo locarnese che nell’ultimo Consiglio comunale dello scorso 26 settembre ha ratificato l’acquisto dei suoi 8’333 metri quadrati, dando il via alla procedura, mediante workshop, per la valorizzazione della superficie… «Un processo che cambierà volto alla zona e che potrebbe risolvere buona parte dei problemi, a maggior ragione visto che l’idea è di inserire contenuti proprio per i giovani. Purtroppo per questi progetti i tempi tecnici sono piuttosto lunghi, ma nel frattempo la Città non rimarrà di certo con le mani in mano, come d’altronde dimostra quanto già messo in atto negli ultimi 18 mesi».

L’auspicio è quindi che nell’attesa di veder nascere una nuova area di aggregazione e svago, l’"arena" di Locarno non rimanga un luogo nel quale sfogare istinti bestiali.

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