Locarnese

Terreno agricolo da Castione a Losone: tre opposizioni

Alla serata pubblica sulla compensazione prevista per le nuove officine Ffs, critiche, domande e segnali di sostegno

Il bosco diverrà un frutteto
(Ti-Press)
17 maggio 2022
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Compensare la perdita di terreno agricolo ad Arbedo-Castione con la bonifica di una superficie, usata dall’esercito fino al 2005, sulla piana di Arbigo a Losone. La proposta – illustrata lunedì alla popolazione del comune locarnese nel corso di una serata pubblica – nasce dalla necessità di recuperare il suolo coltivabile che sparirà nella località del Bellinzonese a causa dell’edificazione delle nuove officine Ffs.

Ma l’idea non piace a tutti. L’Unione contadini ticinesi (Uct) e il Wwf inoltreranno opposizione all’Ufficio federale dei trasporti e per motivi simili. «Siamo perplessi di fronte alla proposta – ha spiegato in sala Tanja Bisacca dell’Uct –. Abbiamo saputo di questa scelta dalla stampa e mi sembra che la collaborazione con noi per la ricerca di soluzioni, anche da parte del Dipartimento del territorio, non è stata quella che potevamo aspettarci. Peccato. In ogni caso, il progetto losonese, che ci è stato tenuto nascosto per tanto tempo, è inutile per i contadini di Castione. L’area Sac (Superficie per l’avvicendamento delle colture) andava trovata tra Riviera e Bellinzonese». Dello stesso parere Francesco Maggi, coordinatore del Wwf Ticino, che ha confermato l’opposizione, peraltro già preannunciata. A suo dire il progetto ha delle virtù, soprattutto pensando alla valorizzazione della zona. Tuttavia «per noi le compensazioni vanno fatte in loco. Invece Bellinzona propone una densificazione da paura del costruito, senza indietreggiare neanche di un metro». Gli ha risposto Andrea Maeder, responsabile aree Sac per il progetto Ffs: «In verità trasformeremo in agricola una zona industriale di 3,1 ettari a Camorino. Lo stesso dicasi per un "fuori zona" di 1,2 ettari con edifici diversi a Iragna». Per altro va ricordato che i proprietari di diversi terreni idonei nel Bellinzonese non hanno accettato le offerte Ffs.

L’opposizione di Losone

La terza opposizione arriva dal Comune di Losone, ma – come hanno specificato il sindaco Ivan Catarin e il suo vice Fausto Fornera – è di altro genere. Infatti mira a estendere l’area coinvolta, comprendendo anche la strada che scende verso il golf e parte del sedime dell’ex caserma. La richiesta: poter modificare il tracciato della carreggiata, eliminando il tornante a gomito, e rinaturare maggiormente il riale Segna, creando anche uno stagno.

Il progetto delle Ffs

Dopo l’intervento di Federico Rossini, capoprogetto Ffs, che ha spiegato i contenuti delle future officine a Castione (così come tempi e costi di realizzazione) è intervenuto Marco Mattogno, ingegnere ambientale, che si è concentrato sul progetto losonese, rispondendo anche alle diverse domande della sala. In sostanza, la zona Sac di 3,7 ettari comprenderà un vasto prato da sfalcio, un frutteto con specie rare presenti nelle valli ticinesi. Di più: nella parte verso lo Zandone la roccia sarà ripulita e lasciata a vista. Saranno poi create una pista finlandese, un sentiero perimetrale, una ciclopista a lato della cantonale e una coltivazione di cespugli con bacche e frutti. I due riali verranno riportati allo stato naturale. La zona Sac prevede che, in caso di necessità e su richiesta della Confederazione, possa diventare coltivabile nel giro di un anno.

Arriverà la terra di Castione

Rispondendo, in rapida carrellata, alle domande dei losonesi, Mattogno ha affermato che il sedime verrà bonificato, asportando uno strato di terra di diverse decine di centimetri: suolo contaminato dall’attività militare durata diversi decenni. Al suo posto verrà depositato sulla piana dell’Arbigo il materiale asportato a Castione, per lo scavo delle officine. Il viavai di camion durerà circa sei mesi e dovrebbe venir assorbito dalla rete viaria losonese senza causare eccessivi disagi al traffico locale. Nessuna risposta, invece, in merito all’investimento (milionario, si presume) per questa operazione. La gestione di prato e frutteto sarà presa a carico dalle Ffs per i primi anni (tre per il prato, cinque per il frutteto); poi passerà al Comune, con una spesa stimata in alcune decine di migliaia di franchi annui. I rappresentanti del Municipio locale hanno quindi colto l’occasione per specificare che, comunque e in ogni caso, quel terreno andrà bonificato. Ora a spese delle Ffs; ma se la proposta dovesse venir bocciata, in futuro l’opera dovrà essere sostenuta finanziariamente dal Comune, con l’aiuto della Confederazione.

E ancora: la bonifica non interferirà con un futuro sviluppo del comparto ex caserma, per ora ancora fermo alla fase del ricorso al Tribunale federale. Qualcuno ha posto dubbi sulla necessità di un frutteto e le Ffs hanno replicato che per Losone si tratta di un’opportunità, non di un obbligo.

Va detto che da parte del Comune di Losone l’appoggio al progetto c’è, anche perché rientra nei parametri stabiliti per il futuro del comparto (verde e svago), ma pure perché è collegato con una rete di aree naturali pregiate, alcune delle quali protette.

Infine sono giunte indicazioni temporali: se la trasformazione della piana dell’Arbigo in zona Sac sembra raccogliere il consenso sia del Cantone sia della Confederazione, resta aperta la questione dei rilievi botanici e faunistici, con un rapporto che sarà esaminato dalla Commissione federale natura e paesaggio. Un’analisi che durerà un paio di mesi e che scaturirà nella decisione commissionale a metà settembre. Un esame atteso il cui esito non è scontato: la commissione, infatti, non pondera i diversi interessi in gioco, ma unicamente le questioni naturalistiche.

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