Locarnese

'Quando si metterà in regola la Compodino?'

Le domande dell'Associazione per un Piano di Magadino a misura d'uomo alle autorità cantonali

Il terreno dovrà tornare all'agricoltura (Ti-Press)
7 settembre 2021
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“A che punto è la pratica per la messa in stato di legalità dell'attività della Compodino Sa, che da decenni opera nell'illegalità su un terreno agricolo?”. A chiederlo, con una lettera alle autorità cantonali (governo e parlamento), è l'Associazione per un Piano di Magadino a misura d'uomo (Apm).
In questo contesto l'Apm – tramite una nota ai media – ricorda che il 18 gennaio 2019 il Gran Consiglio, adottando le conclusioni del rapporto della Commissione speciale per la pianificazione del territorio concernente l’approvazione del Piano di utilizzazione cantonale del Parco del Piano di Magadino, varianti “Impianto di compostaggio d’importanza sovracomunale in località Pizzante”, con esame dell’impatto sull’ambiente e stanziamento di un credito di un milione di franchi per la sua attuazione, aveva preso la seguente decisione: “S'invita il Consiglio di Stato ad attivarsi affinché si possa trovare una soluzione alternativa alla proposta contenuta nel messaggio oggetto del presente rapporto e a fare in modo che l'attività della Compodino Sa debba cessare entro e non oltre cinque anni, con una dismissione graduale dell'attività e la conseguente bonifica dell'area attualmente occupata e utilizzata per le proprie lavorazioni. Inoltre le altre piazze di compostaggio attualmente non a norma a livello pianificatorio devono essere messe in regola”.

In altre parole, bocciato lo spostamento al Pizzante, entro il 2023 la Compodino dovrà lasciare l'area che occupa a confine con il Comune di Gordola. Dalla decisione del parlamento sono passati più di due anni; l'Apm chiede quindi al CdS: “Quali sono le misure finora intraprese per adempiere all'obiettivo fissato dal Gran Consiglio? A che punto si trova la pratica per la cessazione delle attività in questione?”.

L'Associazione ritiene che “sia ora di dare finalmente termine a un insediamento che da troppo tempo occupa abusivamente un territorio riservato all'agricoltura e che da anni con le ben note puzze disturba gli abitanti della zona”.

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