Locarnese

Ascona-Brissago, l'apertura non prima del fine settimana

Procedono i lavori di messa in sicurezza del pendio, complicati dalla presenza di un masso pericoloso per la strada sottostante. Ronco scriverà al Dipartimento

((Cantone))
17 agosto 2021
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Si fa tutto quanto possibile. Ma difficilmente verrà riaperta al traffico prima di venerdì, la strada litoranea Ascona–Brissago, interrotta dallo scorso 13 agosto a causa di uno smottamento. Fabio Piazzini, capoufficio del Centro manutenzione strade cantonali, settore 5, di Locarno/Losone, spegne la speranza di poter rivedere i veicoli transitare su questa martoriata arteria in tempi brevi: «Non abbiamo una tempistica precisa. Faremo ovviamente in modo di liberare la strada dai pericoli il più in fretta possibile. Speriamo entro il fine settimana. C'è un masso roccioso di circa 10 metri cubi che minaccia di staccarsi e che dovremo sbriciolare e scendere a piccoli blocchi. Poi ci sarà ovviamente da pulire la carreggiata e da effettuare le riparazioni del caso prima di metterla a disposizione degli automobilisti. Stiamo lavorando, d'intesa con il geologo cantonale, in un punto molto stretto, in corda, a piccoli gruppi, il che rende difficile l'intervento». Il Dipartimento del Territorio e il Comune di Ascona hanno pure disposto l’evacuazione di un'abitazione minacciata dallo scoscendimento. Almeno fintanto che i lavori di ripristino più urgenti non saranno ultimati.

Via camion, bus e auto con rimorchi dalle strade collinari

Sul fronte viabilità, intanto, grazie agli accorgimenti apportati nelle scorse ore, il sindaco di Ronco s/Ascona, Paolo Senn, ha ritrovato un po' di serenità. Ma resta comunque deciso a chiedere un intervento da parte del Cantone: «Ho dato disposizione di scrivere al Dipartimento del Territorio una lettera a nome del Municipio, nella quale chiediamo l'adozione di tutte quelle misure necessarie a evitare che si ripeta quanto visto in questi giorni. Occorre, come già riferito, un piano di gestione del traffico efficace. Ora la situazione in paese è fluida, ma nella seconda parte del pomeriggio, col rientro dei frontalieri, torna a farsi critica malgrado la presenza degli agenti privati incaricati di dirigere il traffico. L'importante è che non transitino più sulla via della collina autobus e vetture che trainano voluminosi rimorchi. E che il pericolo di ulteriori franamenti venga azzerato. Quindi meglio che gli addetti ai lavori in zona Moscia si prendano tutto il tempo necessario per completare, una volta per tutte, il loro lavoro di disgaggio e pulizia».

Sfruttare i moderni canali informativi per evitare che le strade finiscano intasate

Nella vicina Brissago, il suo omologo Roberto Ponti ribadisce un concetto già più volte ripetuto dal suo collega Paolo Senn in queste ore: «In caso di improvvisa chiusura della strada litoranea, camper, camion e bus devono essere deviati su collegamenti alternativi ancor prima di raggiungere il Locarnese. Penso in particolare a Cadenazzo, a Verbania o a Gravellona Toce. Quando giungono alla dogana (rispettivamente ad Ascona) è già troppo tardi. Puoi piazzare decine di movieri e agenti del traffico ma il problema non lo risolvi più perché le strade di aggiramento alternative sono troppo strette per consentire l'incrocio dei veicoli pesanti. Con i mezzi informatici a disposizione oggigiorno, mettere in rete, sui Gps delle vetture, le informazioni del caso e i percorsi alternativi è un gioco facile».

Il tutto in attesa della panacea a tutti i mali, ovvero la futura nuova galleria: «Opera che sembra ben avviata – conclude Ponti – Gli ingegneri stanno studiando il progetto, la volontà della classe politica c'è, la chiave di riparto dei costi pure, quindi speriamo avanzi in fretta».  

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