Locarnese

Terre di Pedemonte al voto sul prepensionamento

A fine mese i cittadini chiamati alle urne per pronunciarsi sul referendum che chiede venga annullata la decisione del legislativo

16 novembre 2020
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Cittadini delle Terre di Pedemonte alle urne, il prossimo 29 novembre, in concomitanza con il fine settimana di votazioni federali. Gli aventi diritto di voto dovranno pronunciarsi sul referendum (una prima dalla nascita dell'ente unificato) lanciato da un comitato costituito da esponenti del Ppd e del Plr contro la risoluzione del Consiglio comunale d'inserire nel Regolamento organico dei dipendenti (ROD) il nuovo articolo 71bis. In pratica esso prevede di concedere, ai dipendenti dell'amministrazione comunale che decidono di passare al prepensionamento, un contributo straordinario da versare all'istituto di previdenza sotto forma di riacquisto di anni di partecipazione venuti a mancare. Il legislativo, a maggioranza, il 15 giugno aveva seguito le indicazioni del Municipio. I contrari, nelle settimane successive (28 luglio), avevano però deciso di non lasciar correre e di lanciare una raccolta di firme per opporsi all'idea. In poco tempo erano riusciti a farla sottoscrivere da oltre 535 domiciliati (ne occorrevano almeno 300 per la riuscita del referendum). Di conseguenza saranno le urne a decretare il futuro di questa proposta.

La posizione del Municipio: ‘accelerare un ricambio generazionale creando occasioni d'impiego per i giovani’

“Il primo referendum nella storia di Terre di Pedemonte riguarderà il personale, in particolare una modifica del regolamento dei dipendenti. Municipio e Consiglio comunale intendono introdurre un contributo comunale a favore dei dipendenti che scelgono il prepensionamento pari a circa 12'800 franchi per ogni anno di anticipo tra i 60 ed i 65 anni (64 le donne). Perché? In parte per idealismo, nel senso che si ritiene che il Comune debba essere un datore di lavoro attrattivo sul mercato del lavoro, in modo di rendersi interessante per profili professionali validi; e poi perché é giusto, per un datore di lavoro moderno, cercare di fronteggiare il crollo storico delle pensioni che, senza contributi straordinari, rendono la scelta di prepensionarsi quasi proibitiva (la rendita di vecchiaia diventa troppo bassa)."
Ma ci sono anche degli argomenti più pratici, riferisce il sindaco Fabrizio Garbani Nerini: «l’età anagrafica del personale attuale della cancelleria e dell’UTC, complice anche la situazione esistente nei vecchi Comuni di Tegna Verscio e Cavigliano prima dell’aggregazione, non è ben distribuita tra tutte le classi d’età lavorativa, bensì concentrata in modo omogeneo oltre i 50 anni. Ciò non è ideale dal profilo della gestione delle risorse umane, per cui una misura che incoraggi e acceleri il ricambio generazionale va salutata positivamente». Dal profilo finanziario - aggiunge il capodicastero Omar Balli - «è noto che gli oneri sociali e gli aumenti salariali automatici legati all’anzianità di servizio fanno lievitare assai i costi salariali dei dipendenti anziani rispetto ai dipendenti più giovani. In questo senso i contributi a favore del prepensionamento sarebbero più che compensati dalla riduzione dei costi salariali futuri, senza nessun aggravio netto a carico delle casse comunali». Un’operazione vantaggiosa per tutti, insomma, secondo l'Esecutivo, secondo il quale una eventuale vittoria del referendum ”non sarebbe una tragedia, ma un’occasione persa perché il problema del ricambio generazionale e del calo delle pensioni resterebbero irrisolti e da affrontare in futuro mediante altre modalità più costose”.

Il parere della controparte: ‘cifre ingannevoli, si trasmette un messaggio sbagliato!’ 

Il Comitato referendario invita la popolazione delle Terre di Pedemonte a respingere l’articolo 71 bis del ROD perché lo ritiene ingiusto, inutile e insidioso, per i motivi meglio indicati nell’opuscolo informativo distribuito a tutti i fuochi. “Votando “no” i cittadini hanno la possibilità di impedire che le loro imposte vadano a finanziare il bel contributo straordinario che il Municipio e la maggioranza del Consiglio comunale vorrebbero assegnare ai dipendenti comunali che chiederanno la pensione anticipata. A meno che il Municipio abbia ricevuto i talenti di Re Mida, nessuno può credere che pensionare anticipatamente un dipendente possa portare vantaggi sia a lui sia alla comunità. I soldi versati a favore del dipendente sono, di fatto, soldi provenienti dalle imposte, che dovrebbero servire a retribuire il lavoro e non a promuoverne la cessazione. La possibilità del prepensionamento è già garantita dall’attuale regolamento. I paragoni con altri sistemi previdenziali (Confederazione, Cantone e alcuni Comuni) andrebbero fatti fino in fondo per rendersi conto che le condizioni sono ben diverse. Infatti in questi casi i dipendenti contribuiscono per tutta la durata del rapporto d’impiego ad accantonare gli importi necessari, cosa che non sarà richiesta con l’articolo in questione. Non bisogna inoltre farsi ingannare dalle cifre, con le quali si può dimostrare tutto e il contrario di tutto. Il calcolo che il Municipio riporta nell’opuscolo informativo si basa su situazioni straordinarie che non si presenteranno più in futuro. Già solo il fatto che nel messaggio municipale e nell’opuscolo informativo siano indicati importi diversi, la dice lunga sull’affidabilità delle cifre. Lascia di stucco leggere che il Municipio voglia promuovere dei prepensionamenti sostenendo che i dipendenti più il là con gli anni costano troppo e sono spesso malati. Che messaggio si vuol far passare, pensando ad esempio ai disoccupati di una certa età che fanno fatica a essere riassorbiti dal mercato? Non dobbiamo nemmeno illudere i giovani con false promesse, i posti di lavoro che si libereranno con qualche anno di anticipo saranno ben pochi!”.

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